Attualità - 28 ottobre 2022, 07:38

Il Delfino di Cuneo che attraversa i mari e collega le terre per una scommessa con il fratello

Con Nicola e mamma Carla ha fatto la traversata dello stretto di Messina. Prossima sfida di famiglia sarà il Bosphorus Cross-Continental in Turchia: sei chilometri e mezzo in mare aperto tra Europa e Asia

Ivan Delfino

Ivan Delfino

Il ponte sullo stretto di Messina? Inutile per il cuneese Ivan Delfino che quei tre chilometri e mezzo di mare aperto che separano la Calabria dalla Sicilia, li ha percorsi a nuoto, bracciata dopo bracciata, vincendo una sfida innanzitutto con se stesso. Sfida che non si è ancora conclusa, visto che si sta già allenando per affrontare, l’estate prossima, una competizione ancora più impegnativa, ossia il Bosphorus Cross-Continental Swimming Race in Turchia, che si disputa tra Asia ed Europa, l’unico evento ufficiale di nuoto al mondo ad attraversare due continenti e che ogni anno vede la partecipazione di oltre duemila nuotatori.

Ivan vive a Cuneo, in frazione Roata Canale, è manager al McDonald’s di Cuneo ha però un segreto, che gli dona una marcia in più, ossia il “team di famiglia” del quale fanno parte la mamma, Carla Veglia di 65 anni ed il fratello Nicola, di qualche anno più grande di lui, con i i quali bracciata dopo bracciata condivide emozioni, fatica e soddisfazioni. Senza contare il cognome - Delfino - dentro il quale sembra essere racchiuso la sua passione per il nuoto che, al contrario di come si può pensare, è nata solo di recente e quasi per caso.

“A Natale mio fratello, al quale piace regalare emozioni, mi ha lasciato sotto l’albero una busta: dentro c’era l’iscrizione alla traversata dello stretto di Messina. Avevo appena smesso di fumare e mio fratello Nicola voleva mettermi alla prova: credo che entrambi, quando ho aperto la busta, non eravamo certi del mio successo. Confesso - prosegue Ivan con il sorriso che lo contraddistingue - che non avevo mai pensato a imprese del genere: ho fumato per 20 anni e pensavo che non ci sarei mai riuscito”.

Ma la volontà e la tenacia di Ivan, gli hanno fatto vincere la scommessa. Ed è scattato l’orgoglio personale e anche l’amore per le sfide, come spiega Ivan: “E si e questo mi ha spinto per lo meno a provarci. Ho iniziato ad allenarmi insieme a mia madre, iscritta anche lei da mio fratello. Macinavo chilometri di acqua in piscina e al mare, io e mamma ci siamo sempre spronati a vicenda. Poi il giorno tanto atteso è arrivato. Ricordo ancora il misto di emozione e di paura che provavo mentre aspettavo, insieme a tutti i partecipanti, il benestare “dell’omino dello stretto” la persona più esperta di quei 3,5 km di mare che è autorizzato a dare il via”.

Alla partenza eravamo in 35, dopo qualche centinaio di metri ognuno aveva adottato la propria andatura. Per me era la mia prima volta in mare aperto e sebbene non fosse una gara, le prime bracciate erano abbastanza concitate ma presto la stanchezza e la voglia di godermi il momento hanno preso il sopravvento e quello è stato il mio punto di svolta per vivere fino in fondo un momento magico. Mi sono venute in mente i consigli del mio allenatore “se sei stanco focalizzati su un pensiero, uno qualsiasi che non sia il nuoto”. Non ricordo a cosa ho pensato ma ha funzionato”.

Ricordo invece molto bene quando ho toccato la costa Calabra, l’esplosione di gioia che sentivo dentro di me: ce l’avevo fatta!!! Ero fiero di me stesso e soprattutto ero fiero di mio fratello tra i primi ad arrivare e di mia madre anche lei che ha compiuto tutta l’impresa senza il minimo problema a 65 anni”.

Ivan ha anche un piccolo segreto che vuole condividere: “Quando sono partito dalla Sicilia ho nascosto nel costume un sassolino prelevato dalla spiaggia sicula, al mio arrivo in Calabria l’ho preso e lasciato sulla spiaggia e ho detto: “Altro che il ponte sullo stretto, ci penso io ad unire la Sicilia alla Calabria”.

L’entusiasmo è stato così grande che il “team di famiglia” ha deciso di non fermarsi: “Prossimo obiettivo i 6,5 km tra Asia ed Europa del Bosforo. Naturalmente sempre con mamma Carla e mio fratello Nicola”, promette Ivan.

NaMur

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