Attualità - 19 ottobre 2022, 13:26

Morti sul lavoro: in Granda il 90% avviene in aziende senza sindacato

Numeri drammatici. I tre sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil convocano per il 25 aprile gli Stati generali della sicurezza sul lavoro. Un dramma che costa 40 miliardi di euro l'anno. Arginare il fenomeno deve essere l'obiettivo di tutti

Morti sul lavoro: in Granda il 90% avviene in aziende senza sindacato

Il 25 novembre a Cuneo, nello Spazio incontri della Provincia, si terranno gli Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro, convocati dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil.

E' una vera e propria piaga sociale, economica e umana, quella degli infortuni e delle morti sul lavoro, oltre che delle malattie professionali. I numeri restano da bollettino di guerra, ogni anno. 

La nostra provincia, la Granda, nel 2021 è stata l'ottava in Italia per numero di decessi, ben 31, poco meno di quelli di Torino, che sono stati 39, in un contesto che conta quattro volta il numero degli addetti.

Questo 2022, nei primi sei mesi dell'anno, ha fatto registrare cinque decessi, ma c'è un più 41% di infortuni, che si assesteranno probabilmente attorno agli 8 mila a dicembre.

Perché i dati, nonostante tante parole, nonostante i discorsi all'indomani dell'ennesima tragedia, restano più o meno invariati da decenni. In provincia di Cuneo come in tutto il Paese. Bisogna agire, ognuno per la sua parte. Da chi controlla a chi forma, a partire dalle scuole. 

Quella degli infortuni e morti sul lavoro è una piaga che ha anche dei costi enormi sull'intera collettività: 40 miliardi di euro l'anno. E alla quale bisogna trovare una soluzione che coinvolga tutti: i sindacati, le organizzazioni datoriali, le associazioni di categoria, la politica, le istituzioni, gli addetti ai controlli.

I tre segretari provinciali dei sindacati confederati, Davide Masera della Cgil, Enrico Solavagione della Cisl e Armando Dagna della Uil, stamattina hanno annunciato la convocazione degli Stati generali per provare a dare delle risposte e a trovare delle soluzioni e strategie condivise. 

"Lo scopo è quello di risolvere un problema che riguarda tutti. Nessuno deve venire messo sotto accusa. La maggior parte dei datori di lavoro è seria. Bisogna capire, tutti insieme, come agire per arginare un fenomeno gravissimo. E' interesse collettivo. Evidenziamo - hanno detto i tre segretari - che il 90% dei morti per incidenti sul lavoro avviene in aziende dove non è presente il sindacato. Forse anche questo dimostra che il punto da cui partire è quello culturale. Bisogna prima di tutto fare cultura del lavoro. Invece c'è ancora una logica sanzionatoria. Necessaria, ma deve venire dopo".

Barbara Simonelli

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