Saluzzese - 18 ottobre 2022, 14:27

Alla Bitron di Rossana difficoltà nel reperire chip, ma nessun sentore di cassa o di fermi della produzione

La realtà industriale della Valle Varaita paga come molti la carenza di materie prime e i costi energetici. Cavallera (Fiom): "Attualmente il portafoglio ordini è confermato e non dà motivi di preoccupazione nell’immediato"

Alla Bitron di Rossana difficoltà nel reperire chip, ma nessun sentore di cassa o di fermi della produzione

Anche la Bitron di Rossana fa i conti con la non facile stagione vissuta dall’industria italiana. Una congiuntura che vede le aziende confrontarsi con le difficoltà indotte dall’impennata dei costi energetici, ma anche da una perdurante carenza di alcune materie prime e componenti la cui domanda si è impennata all’indomani del Covid. Ed è così anche per la più importante realtà metalmeccanica della Valle Varaita, la quale impiega 520 dipendenti nella produzione di componentistica elettronica – come, per esempio, pulsantiere – destinate al settore automotive.

Un prodotto finito che subisce quella che gli analisti di tutto il mondo hanno definito la “chip crunch”, ovvero la crisi innescata dal contraccolpo economico di un’ampia richiesta di device in periodo pandemico e che ha portato a rivedere le previsioni di produzione. E mentre il semiconduttore, che compone ogni strumento elettronico, diventa materia (anche) geopolitica nel braccio di ferro tra Usa e Cina, a Rossana continua, come negli ultimi mesi,  la difficoltà di reperimento dei micro-chip.

Foto di Vishnu Mohanan - tramite Unsplash

A questo si aggiunge la lievitazione dei costi energetici che, seppur meno impattante rispetto al settore siderurgico, vede comunque una difficoltà diffusa per le fabbriche nella gestione del ciclo produttivo. 

“Ovviamente c’è un timore visto lo scenario complicato - spiega il segretario della Fiom di Cuneo Pierandrea Cavallera -. Ma al momento a Rossana non ci sono conferme di fermi produttivi, né di attivazione di cassa integrazione. Attualmente il portafoglio ordini è confermato e non dà motivo di preoccupazione nell’immediato. Ovviamente si agisce su un mercato fluido, che non dà certezze specifiche. Gli ordini sono continuamente rivisti e questo non esclude delle possibili giornate di fermo in futuro. Ma, stando all’ultimo incontro con l’azienda, avvenuto una settimana fa, non ci sono conferme di rallentamenti”.

Una situazione che, in ogni settore, sta interessando molte realtà produttive della provincia, ma che, secondo i sindacati, non desta attualmente particolare allarmismo. O l’'autunno caldo’ che si prevede non è ancora entrato nel vivo, oppure s può dire che il tessuto economico di questa provincia stia reggendo meglio che altrove allo scossone del periodo. 

Foto tratta dal sito www.bitron.com

LA BITRON, COLOSSO CON RADICI CUNEESI

La Bitron è una multinazionale che opera con 17 stabilimenti in tre diversi continenti (Europa, America e Asia). Conta 8.500 dipendenti e ha nello stabilimento di Rossana, in regione Peschiera, un sito specializzato nella produzione di “swiches” (interruttori) per l’industria dell’automotive. 

L’azienda è stata fondata da Giovanni Bianco, nato a Dronero, pioniere della meccatronica con la Elbi, mancato nel 2019 e che ha portato alla creazione di un colosso mondiale che oggi fattura oltre un miliardo di euro (stando ai dati del 2021).

Daniele Caponnetto

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