Economia - 13 ottobre 2022, 19:38

Turni ridotti, ma niente cassa né stop in vista alla Michelin di Cuneo

La situazione si valuta settimanalmente. I prossimi weekend niente fermo, ma da novembre anche qualche reparto dell'alta gamma passerà da 21 a 18 turni. Intanto 'Le Figaro' elogia la fabbrica di Ronchi, sito pilota per innovazione (anche) energetica

Turni ridotti, ma niente cassa né stop in vista alla Michelin di Cuneo

La Michelin di Cuneo è molto più di una realtà economica. Con oltre duemila dipendenti e i suoi 950 mila metri quadri di superficie potrebbe essere a tutti gli effetti un comune, tra i più popolati della media dei centri in Granda.

Se non si vuole tener conto delle sole dimensioni l’importanza dello stabilimento di Ronchi è anche e soprattutto nel valore della sua produzione. Un valore a cui è stato dato risalto, nei giorni scorsi, dal quotidiano Le Figaro

Nella sezione economica dello storico giornale francese, con sede nel nono arrondissement parigino, la fabbrica di Ronchi viene definita come “laboratorio italiano dell'innovazione Michelin”.  L’articolo, in particolare, pone l’attenzione sulla natura di “sito pilota nell’uso della tecnologia digitale”. Tra le peculiarità evidenziate dal reportage c’è l’utilizzo del processo innovativo per la vulcanizzazione degli pneumatici mediante l’installazione di 400 presse elettriche

Presse che, ancora in molte fabbriche del gruppo in tutto il mondo, sono alimentate a gas. L’intenzione del gruppo, come evidenzia Le Figaro, è quella di portare quanto fatto a Cuneo anche altrove in linea con gli obiettivi posti da Michelin che porteranno a una riduzione nel consumo di energia del 37% nel 2030 rispetto al 2010. 

L’avanguardia innovativa del centro Cuneese pone la fabbrica come fiore all’occhiello tra gli stabilimenti marchiati ‘bibendum’. E, nei fatti, la rende la realtà più vicina al nostro capoluogo a subire gli 'scossoni’ a livello globale (leggasi inflazione, caro energia e mancanza di materie prime).

Era stato così all’inizio del mese di marzo, a pochi giorni dell’invasione russa in Ucraina. A Cuneo, come nel resto degli stabilimenti europei di Michelin, si era dovuto optare per fermate mirate in produzione a causa della carenza di  approvvigionamento del nero fumo (detto anche carbon black, derivante dal petrolio, materiale che dà il tipico colore nero agli pneumatici) proveniente, all'epoca, per il 70% dalla Russia.

E oltre alle materie prime anche sul fronte del caro energia lo stabilimento di Ronchi ha operato le sue misure con il passaggio in diversi reparti a 18 turni (anziché 21) già da settembre. 

Alla fine del mese erano stati quatto i giorni di chiusura consecutivi approfittando del ‘ponte’ per la festa patronale di San Michele per ‘spegnere' le macchine. Non si esclude che una misura analoga possa essere presa per la festa di ‘Ognissanti’ - quest’anno di lunedì - ma la situazione viene valutata settimanalmente dai vertici in base all’andamento del mercato.

Quel che è certo è che per questo weekend e il prossimo (24-25 ottobre) non sono previsti stop ed è esclusa al momento l’attivazione di cassa integrazione.

Gli ultimi due mesi di questo difficile 2022 potrebbero vedere qualche flessione ulteriore sul mercato che comporterebbe nuove misure, ma al momento tutto resta nell’ambito delle ipotesi visto lo scenario in continuo mutamento.

Per il momento non sembra esserci nulla di nuovo rispetto al normale andamento produttivo di settembre.

L’unica differenza è che dal primo novembre si passerà da 21 a 18 turni anche nel reparto “macchine individuali” che opera nella produzione di pneumatici di alta gamma così come in qualche settore dei ‘collegati’ a questa linea produttiva.

Daniele Caponnetto

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