Politica - 16 giugno 2022, 19:10

Amministrative Cuneo 2022, Patrizia Manassero verso il ballottaggio: "Punti di convergenza con chi ha scelto diversamente al primo turno" (VIDEO)

La candidata sindaca del centrosinistra ribatte a Civallero: "Capisco non abbia esperienza e che immagini di governare con il detto-fatto, ma le cose non vanno così"

La candidata sindaca Patrizia Manassero durante la nostra intervista

La candidata sindaca Patrizia Manassero durante la nostra intervista

Vincere al primo turno? Una speranza, non certo un'ossessione per Patrizia Manassero, che si appresta ad affrontare in veste di favorita il turno di ballottaggio sul rivale Franco Civallero partendo da un vantaggio di quasi 27 punti percentuali.

Con il consueto aplomb che la contraddistingue, la candidata del centrosinistra alla poltrona di prima cittadina di Cuneo per i prossimi cinque anni ha risposto ad alcune nostre domande in una video intervista che vi proponiamo nel video a seguire:

"Passare al primo turno era una bella speranza e magari anche un'opportunità - dice -, tuttavia con sette candidati, in un momento complesso come quello che stiamo vivendo e con un trend in crescita di astensionismo, era davvero complicato riuscire a farcela".

La Manassero non ritiene di essere stata penalizzata più di altri dall'astensionismo: "Credo che l'astensionismo non penalizzi tanto me, ma incida sulla vita pubblica e la democrazia del Paese".

Prevede, invece, una partecipazione attiva al turno di ballottaggio: "Credo che i cuneesi tornino volentieri alle urne, in un quadro delineato e con proposte che si contrappongono, nel quale il cittadino ha la possibilità di fare una scelta netta. Non si sta scegliendo tra me e Franco Civallero, bensì tra due programmi diversi, con stili di lavoro molto diversi e che porteranno alla formazione di consigli comunali profondamente diversi".

Franco Civallero sostiene che il voto disgiunto nel primo turno sia stato il suo tallone d'Achille, ma Patrizia Manassero legge i dati in modo differente: "Mi piacciono parecchio i numeri, ci gioco e li analizzo. Ne ho presi oltre 500 individuali ed i totali sono maggiori di quelli delle liste. Non vedo proprio come io sia stata penalizzata".

Circa l'immobilismo della Giunta, per la quale ha lavorato da vice sindaca, paventato dal suo rivale, ribatte: "Capisco che Civallero non abbia esperienza e che immagini di governare con il detto-fatto. È il sogno di tutti, anche il mio, ma per arrivare ad avere le risorse bisogna compiere un percorso. Può generare uno stress amministrativo, ma è un percorso democratico e lineare. Farlo in modo veloce è un pensiero che rincorriamo tutti, ma nella realtà è un pochino più complesso. Il pubblico ha un passo diverso da quello privato: un bene? Un male? Di sicuro essere più veloci sarebbe la cosa migliore, ma anche lavorando in modo perfetto, ahimè, quelle sono le tempistiche".

Entrambi gli sfidanti sanno che c'è un serbatoio profondo dal quale attingere i voti ed è rappresentato da quegli elettori che hanno dato la loro preferenza ai candidati sindaci che non hanno raggiunto il ballottaggio. 

Come pensa d'intercettare questi voti la Manassero?: "Parlando alla città. Non per supponenza, ma per dire che insieme va fatta una scelta. I temi centrali che toccherò saranno la salute e la sanità e su questo ci sono forti punti d'interesse comuni con chi ha votato altri schieramenti. Il funzionamento della medicina territoriale  è fondamentale e su questo sono sicura ci sia un ampio spazio di convergenza.

Posso assicurare che, qualora sia eletta, il giorno dopo sarò in Regione e presso gli enti preposti per conoscere il quadro più completo possibile in merito ai progetti. Sia sulla realizzazione del nuovo ospedale, ma soprattutto sulla medicina di territorio e di prevenzione".

Infine, un pensiero ai futuri compagni di viaggio: "Ovviamente sono partita fin da subito con in mente la Giunta ideale. La concorderò con le forze che mi sostengono, dovrà essere una Giunta produttiva in termini di proposte ed idee, capace di coordinare i lavori del proprio settore.

Abbiamo capito che i quartieri e le frazioni hanno bisogno di tanta attenzione, ma non è necessario istituire nuovi assessorati: bastano metodi di partecipazione organizzata per far sentire i territori maggiormente coinvolti. La città deve essere un tutt'uno".

IPE

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