Nella mattina di venerdì 3 giugno l’Istituto Superiore Denina-Pellico-Rivoira ha organizzato, per gli studenti delle classi quinte e quarte, una conferenza di approfondimento delle tematiche oggetto dei cinque referendum sui quali gli elettori saranno chiamati a esprimersi il prossimo 12 giugno.
L’incontro è nato dalla consapevolezza che si tratti di quesiti tecnici che riguardano aspetti particolari della gestione della giustizia non semplici da conoscere e difficili da comprendere nei loro effettivi meccanismi di funzionamento.
Preso atto della necessità di un adeguato approfondimento, inteso a maturare una consapevolezza nell’esprimere il voto e, dunque, a implementare le competenze di “cittadinanza attiva”, dietro sollecitazione del Dirigente Scolastico Prof. Flavio Girodengo, il Dipartimento di diritto ed economia politica ha individuato nel prof. Andrea Farina il relatore che, in poco più di un’ora, ha tratteggiato i principali istituti giuridici che i cinque referendum affrontano.
Anche attraverso un excursus storico (ad esempio sulla nascita e lo sviluppo delle correnti in magistratura) il prof. Farina ha illustrato agli studenti la Legge Severino e i suoi più rigidi meccanismi d’incandidabilità rispetto alle norme sull’interdizione dai pubblici uffici previste dal Codice penale che assegnano al Giudice la facoltà di individuare, nel caso concreto, se applicare o meno la proibizione di mantenere un pubblico ufficio. Ha approfondito il concetto di applicabilità delle misure cautelari e gli effetti di un’abrogazione laddove sussista concreta possibilità di reiterazione del reato, ha affrontato l'argomento dei vantaggi e degli svantaggi di una separazione delle carriere dei magistrati e ha approfondito la riforma dei Consigli giudiziari e del Consiglio Direttivo della Corte di Cassazione.
Da ultimo il prof. Farina si è soffermato sulla riforma dei meccanismi di candidabilità così come verrebbe ad accadere dove il rispettivo referendum venisse accolto dagli italiani. La lezione si è conclusa con alcune domande e con l’auspicio di una fattiva partecipazione democratica.