Saluzzese - 04 dicembre 2020, 21:36

L’esperienza “Nepal, un viaggio solidale” raccontato agli studenti del Denina Pellico Rivoira

Il racconto in video conferenza da parte di Matteo Piovano che ha partecipato con altri tre studenti saluzzesi al viaggio organizzato dal Parco del Monviso, in collaborazione con “Cecy onlus” e “I sogni dei bambini onlus”,

La videoconferenza sul "Nepal, un viaggio solidale"

La videoconferenza sul "Nepal, un viaggio solidale"

 

Nella videoconferenza svolta ieri mattina, 3 dicembre, sul tema "Nepal, un viaggio solidale",  Matteo Piovano  ha raccontato ai ragazzi del biennio dell’IIS “Denina Pellico Rivoira l'esperienza che lo ha coinvolto con altri tre giovani cuneesi in Nepal nell'ottobre 2019.

Matteo Piovano, giovane studente di medicina, è intervenuto stamattina in videoconferenza con le classi del biennio dell’IIS “Denina Pellico Rivoira” per raccontare l’esperienza straordinaria di cui è stato protagonista nell’autunno del 2019.

Egli è stato, infatti, uno dei quattro ragazzi del saluzzese a partecipare al “Viaggio solidale” in Nepal, organizzato dal Parco del Monviso, in collaborazione con le organizzazioni “Cecy onlus” e “I sogni dei bambini onlus”, al fine di far conoscere la situazione delicata del Nepal e di osservare sul campo la realizzazione i progetti umanitari che le onlus hanno realizzato e stanno realizzando sul territorio, come la casa famiglia nel villaggio di Nunthala, inaugurato in quell’occasione.

Il viaggio - ha spiegato Piovano- aveva due anime, una più umanitaria, un’esperienza a contatto con le popolazioni locali nelle città e nei villaggi nepalesi dove sorgono le strutture create dalle onlus, l’altra più naturalistico-turistica, con la partecipazione a un trekking in alta quota, in cui, tra l’altro, è stata depositata una pietra del Monviso su una vetta Nepalese, come gesto simbolico di scambio. “Avevo più o meno la vostra età quando ho deciso di intraprendere questa esperienza” ha proseguito il ragazzo “e mi ha portato in luoghi straordinari e a conoscere persone eccezionali.

Nonostante le paure e i dubbi iniziali ho accettato subito di partecipare perché sapevo che sarebbe stata un’esperienza unica, ed è stato così. Quindici giorni in questo luogo sono state una vera scuola di vita.”

Tra immagini di paesaggi mozzafiato, che in questi giorni di isolamento forzato hanno fatto sognare i partecipanti alla conferenza, e testimonianze dello scambio umanitario importante di cui Piovano è stato protagonista, è passato un messaggio importante per i ragazzi, che hanno seguito con vivo interesse, ovvero quello che aprirsi agli altri e a queste nuove esperienze, conoscere, viaggiare, quando finalmente si potrà fare, è un’effettiva occasione di arricchimento personale, nonché di aiuto concreto a chi a meno di noi.

 

C.S.

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