L'era social odierna è caratterizzata da un sempre più determinante ruolo degli influencer per il successo delle aziende che operano in svariati settori. Del resto, l'avvento dei social network non ha creato solo nuove forme di comunicazione, ma anche differenti modi per condividere e divulgare informazioni.
Una delle conseguenze più evidenti è stata la diffusione di nuove figure professionali, capaci di esercitare una certa influenza per indirizzare le scelte dei consumatori verso determinati prodotti e servizi.
Il ruolo degli influencer per le aziende
Gli influencer riscuotono un crescente successo perché sono personaggi molto vicini al pubblico dei consumatori e che spesso si specializzano in una determinata tematica per offrire preziosi suggerimenti, oltre che consigli d'acquisto.
L'influencer è in grado di sponsorizzare efficacemente qualsiasi azienda, curandone in maniera efficace gli interessi commerciali. Le pagine web degli influencer, più in particolare, contengono diversi post sui prodotti e servizi di un determinato brand, in modo da farli conoscere al pubblico in maniera quanto più possibile trasparente e obiettiva.
Quando un influencer esprime un'opinione positiva su un articolo commercializzato online, è molto probabile assistere a un rapido incremento degli acquisti di quel bene. Alla luce di tutto questo, è facile comprendere come un influencer sia capace di esercitare un grande impatto sulle masse, tale da orientare le scelte d'acquisto in maniera piuttosto mirata.
Sono questi i motivi che spingono sempre più aziende ad assumere influencer come ambasciatori e per presentare i prodotti, così da generare un circolo virtuoso. Utilizzando questo sistema, il bene non sarà più oggetto di un spot televisivo ma viene recepito da un pubblico molto ampio, proprio grazie alle tecniche messe in atto dagli influencer che vantano un elevato numero di followers.
È naturale che gli influencer non abbiano tutti la stessa popolarità ed è importante sceglierli accuratamente per ottenere massima visibilità dei prodotti da reclamizzare, ottenendo più vantaggi economici.
Un bravo influencer, inoltre, non sarà seguito solo da un'ampia platea ma è in grado di coinvolgerla attuando una serie di comportamenti, come interagire direttamente con il pubblico e organizzare speciali eventi. Grazie a queste pratiche, si crea una sorta di fidelizzazione fra l'influencer, il brand e gli utenti, un vero e proprio rapporto di fiducia destinato a durare nel tempo.
I dati a riguardo parlano chiaro: il potenziale cliente è più invogliato ad acquistare un prodotto quando gli viene consigliato da qualcuno che conosce e che reputa affidabile. Ecco perché le aziende fanno a gara per associare il rispettivo marchio a un volto amato, impiegando buona parte del budget per assumere un influencer marketing rassicurante.
Oggi quasi tutti i brand chiedono spazio nelle pagine dei più famosi influencer per mettere in mostra i prodotti su Instagram o nei video YouTube.
Costi e lavoro degli influencer sui social
Quanto costa esattamente assumere un bravo influencer? Questa è la domanda che molte aziende si pongono, spinte dalla voglia di essere più competitive e di aumentare le vendite. Quello che conta è il numero dei seguaci, dei followers. Secondo le stime, i professionisti che vantano circa 100 mila follower, riescono a guadagnare fino a 500€ per ogni singola collaborazione, ma talvolta vengono remunerati tramite gadget offerti dall'azienda committente.
Gli influencer con 500 mila follower, chiedono circa 5.000€ a campagna e i più celebri, con oltre un milione di seguaci, possono arrivare anche 10.000€. Nel campo della moda, questi compensi sono solitamente più alti.
Quello che più conta è la genuinità dell'influencer, libero di esprimersi con un preciso linguaggio, di sfoderare la propria personalità e creatività per ottenere la piena fiducia dei fans. Il metodo più utilizzato consiste nell'inserire i prodotti chiamati a sponsorizzare all'interno di una narrazione o esperienza completamente personale, in modo da conservare la massima credibilità. Grazie a questa pratica, i followers potranno identificarsi nella vita quotidiana degli influencer e prestare attenzione quando compiono determinate scelte in fase di acquisto.
In Italia, il grande boom degli influencer marketing è avvenuto nel 2017, anno in cui l'Antitrust ha ammonito alcuni marchi noti in merito al fatto che ogni forma di pubblicità deve essere sempre riconoscibile per il consumatore finale. Il messaggio è stato recepito anche dagli influencer, i quali sono tenuti a contrassegnare le loro collaborazioni a pagamento utilizzando l'hashtag come #ad o #sponsor.
Nonostante i vari disappunti, anche da parte dell'Unione dei Consumatori - che ritiene non sufficiente l'indicazione degli hashtag per identificare una sponsorizzazione dietro pagamento - gli ambasciatori continuano a lavorare senza sosta per le aziende, creando tutta una serie di racconti appositamente studiati per un certo target di utenti (video, stories e altri contenuti multimediali).
Il comune denominatore di queste forme di comunicazione è sempre quello di generare un'interazione sempre interessante, così che i destinatari del messaggio possano condividere il post a loro volta, taggare gli amici e accrescere la cerchia di quanti entreranno a contatto con quel contenuto.
Una mossa vincente dell’influencer è quella di commentare i post che promuovono e rispondere agli utenti interessati: in questo modo sarà molto alta la probabilità che l'acquisto del bene venga confermato. Si va anche verso lo stop della demonizzazione dell’acquisto dei follower: comprare like Instagram, infatti, è ormai prassi comune e strategia valida, soprattutto quando si è appena aperto il profilo e occorre una sorta di boost di numeri per attrarre i follower reali. Se la strategia è usata dai professionisti e dalle aziende, porta effettivamente dei risultati interessanti.
Questa tipologia moderna e dinamica di fare pubblicità, prevede quindi un rapporto diretto fra l'influencer e i suoi followers, aspetto non previsto con i mass media tradizionali. Nella scelta dell'influencer per la propria azienda, bisogna pertanto considerare il grado dell'autorevolezza del professionista.
Alcuni ambasciatori, pur vantando poche collaborazioni, hanno comunque lavorato per grandi brand e questo basta per procurare enormi vantaggi nel breve e lungo termine per ogni azienda che voglia emergere sul mercato e sbaragliare la concorrenza.