Attualità - 23 agosto 2019, 19:30

Bergolo, associazione denuncia: "Il memoriale che ricorda Ezra Pound abbandonato all’incuria"

Già al centro di polemiche per la controversa fama dell’intellettuale statunitense, vicino al regime fascista, l’installazione era stata promossa dall’Amministrazione Vola nel 2003. "Noi disponibili a impegnarci per riportarlo al decoro, ma dal Comune nessuna risposta"

Il Memorial Pound, da tempo in stato di abbandono

Il Memorial Pound, da tempo in stato di abbandono

In un’estate che ha visto la capitale delle Langhe fare i conti col ritorno di simboli e ideologie legate a un passato tragico e dalle ferite ancora aperte, sulle colline teatro della Resistenza una vicenda torna a interrogare sul complesso rapporto tra arte e politica, e in particolare sulla figura di un poeta la cui immagine continua a dividere quanti ancora oggi ne apprezzano l’eredità di poeta e letterato, e coloro che invece – e da ben prima che il suo nome entrasse nella ragione sociale di una controversa formazione di ultradestra – ne stigmatizzano la figura di intellettuale espressamente e dichiaratamente vicino al fascismo.

Teatro della vicenda è Bergolo, coi suoi 68 residenti centro langarolo tra i più piccoli della provincia, conosciuto come "il paese di pietra" e ricordato da quanti veleggiano ormai negli "anta" per essere stato il teatro di un festival giovanile – il celeberrimo "Cantè Magg" – che per lungo tempo richiamò su queste colline migliaia di giovani da tutto il Piemonte, accompagnando la riscoperta delle tradizioni musicali della Granda a costumi votati anche a qualche giovanile eccesso.

Al ricordo del letterato Ezra Pound il paese di pietra dedicò un memoriale, promosso dal Comune nell’estate 2003, allora sotto la guida di Romano Vola, primo cittadino di cui si ricorda l’importante impegno in campo culturale. Amico di Vittorugo Contino, fotografo e intimo dell’intellettuale nato nel 1885 ad Haley, nell’Idaho (Usa), Vola accolse il suggerimento ad allestire un sito che ne commemorasse la riconosciuta statura di poeta e di massimo esponente del modernismo, elevando una voce contraria alla "damnatio memoriae" che da sempre interessa questo controverso intellettuale del primo Novecento europeo.

Nell’installazione che Beppe Schiavetta realizzò sulla "collina del vento", tra la chiesetta romanica di San Sebastiano e il piccolo cimitero del paese, nove blocchi di pietra dipinti con tecnica astratta campeggiano su un cerchio di ghiaia. Ai loro piedi due scritte in metallo col verso "Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie" e il saluto poundiano "Pax tibi, pax mundi". All'ingresso del memoriale anche un cartello riportante tre Cantos (LXXXI, XXXVIII, XLV) del poeta americano che visse buona parte della propria esistenza in Italia e nella ligure Rapallo in particolare, prima di spegnersi a Venezia nel 1972. E quaderni, destinati a raccogliere le impressioni dei visitatori, sui quali negli anni sono comparse frasi vergate in lingue da tutta Europa.

Da tempo il memoriale si trova in stato di abbandono e col rischio di venire smantellato. A denunciarlo un’associazione culturale astigiana, "Il Cenacolo Alfieriano", per bocca di Paolo Pera, 22enne di San Damiano d’Asti, già allievo del Liceo Artistico "Gallizio" di Alba, ora studente in filosofia all’Università di Torino.

"Nel maggio scorso – spiega Pera – mi è capitato di visitare Bergolo e lì il memoriale a Pound, trovandolo in stato di completo abbandono, ricoperto da una spessa coltre di erbacce. Un vero peccato, considerato che, nelle intenzioni, tale opera voleva restituire a questa immensa personalità di poeta il pregio che le strumentalizzazioni politiche di cui è stato oggetto negli anni le hanno ingiustamente sottratto".

Prese carta e penna, Pera ha così scritto a Mario Marone, sindaco del piccolo centro langarolo, denunciando la situazione e impegnandosi a ripulire l’area in prima persona, se solo fosse stato autorizzato a farlo.

Un primo appello al quale l’Amministrazione ha prontamente risposto, giustificando il degrado del sito con la scarsità di mezzi a disposizione del Comune e col ritardo nei lavori di sfalcio conseguenza delle intense piogge della primavera, e al contempo impegnandosi a restituire quanto prima il dovuto decoro a questo spazio.

Promesse cadute però nel vuoto, segnala però ancora Pera, che, ritornato sul posto nelle scorse settimane, ha potuto verificare come nessun intervento fosse in realtà stato ancora effettuato. "Ho nuovamente scritto al sindaco, rinnovando l’offerta di effettuare il ripristino dell’area a titolo volontario e a spese dell’associazione, ma questa volta non ho nemmeno ottenuto risposta. Ora mi giungono voci secondo le quali il memoriale rischierebbe di essere smantellato o convertito in un 'giardino dei fiori’, perché Bergolo non sia più 'infettata con la memoria di un poeta fascista'. Ma il memoriale era un gioiello che guardava proprio al 'Pound poeta', in contrapposizione al Pound ricordato esclusivamente e frettolosamente quale nume del fascismo. Sarebbe un vero peccato perdere questa importante testimonianza e spero vivamente che il Comune voglia smentire questa intenzione".

Ezio Massucco

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