Segnali positivi dalla nota congiunturale di Confindustria Cuneo sull’indagine di previsione per il secondo trimestre del 2018. Un trend in linea con la crescita dell’Area Euro: tra le nazioni maggiormente vivaci spicca la Spagna, mentre la Francia ha mantenuto ritmi più contenuti.
L’Italia pur confermandosi nelle posizioni di retrovia rispetto agli altri paesi europei è entrata in una fase di ripresa relativamente vivace se confrontata con i ritmi modesti degli anni precedenti. A livello regionale il Piemonte emerge per un rafforzamento delle attese sia per manifattura che per servizi.
In provincia di Cuneo l’analisi condotta su 300 imprese associate a Confidustria evidenzia un clima di fiducia maggiore con valori che stanno rientrando nei parametri pre-crisi.
INTERVISTA AL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA CUNEO MAURO GOLA
Per quello che riguarda l’industria il saldo ottimisti-pessimisti vede un incremento sugli ordini del 19,8%, aumento significativo se si considera che a dicembre si attestava all’1,25%. Ordini che portano valori positivi anche sulla produzione (+20,8%). L’export cala dal 6,7% al 9%, dato che risente, tra altri fattori, delle ultime politiche americane con l’introduzione di dazi su alluminio e acciaio. Dato che ha di rimbalzo un rafforzamento del mercato interno. Buone le previsioni sull’occupazione per la prima volta dopo diversi anni di stallo: 12 punti percentuali incremento, da 0,6% di dicembre a 12,3%. Oltre il 18% delle aziende prevede di incrementare il proprio organico.
Scende di qualche punto la percentuale di aziende cuneesi che ricorreranno alla cassa integrazione nei prossimi mesi (7,1%), una percentuale che si attesta attorno a valori pre-crisi. Torna positiva la redditività con un + +1,9% rispetto al -3,4% dei mesi scorsi.
Il reparto alimentare si dimostra trainante nella nostra provincia con un significativo incremento rispetto allo scorso trimestre, dettato anche dalla stagionalità dei dipendenti operanti in questo comparto. Bene il settore della meccanica cuneese il cui trend da tre anni è in crescita così come si consolida la crescita nel settore chimico e della gomma plastica e nelle manifatturiere varie. Permane qualche segnale di incertezza nei settori minerali non metalliferi - dove il trend è comunque in crescita – e cartografico. In quest’ultimo trainante è la cartotecnica e la produzione di imballaggi, elemento indispensabile anche nell’era del web.
Segno negativo ancora per il settore edile, il comparto che più di ogni altro ha pagato la crisi degli ultimi anni, ma si attende di conoscere i risvolti degli “Eco bonus” su questo comparto.
Nei servizi si conferma come per l’industria un trend ottimistico delle imprese cuneesi. Il saldo ottimisti-pessimisti recupera quasi 4 punti percentuali (19,8%), gli ordini passano da 13,7% al 17,3%, redditività al 6,2%. Sostanzialmente invariato il tasso di utilizzo delle risorse aziendali mentre si smorzano i programmi di investimento (21% a fronte del 27% di dicembre). L’occupazione cresce al 17,3% e la il ricorso alla Cig si abbassa a 1,3%.
CONSUNTIVO 2017
Nell'industria cuneese nel 2017 il 52,3% delle aziende ha chiuso con un incremento del fatturato mentre "solo" il 13,7% ha presentato una flessione. Il 79% ha chiuso con un utile, l'8% ha registrato una perdita (nel 2016 erano l'11,5%). Il 61,8% dà una valutazione di stabilità (nel 2016 erano il 53,9%), il 28,3% ha visto i debiti ridotti (nel 2016 32,2%).
Nei servizi trend analogo lo scorso anno: 51,3% aziende ha aumentato il fatturato (nel 2016 38,7%), il 10,3% ha subito una flessione (18,7% nel 2016). Hanno chiuso con un utile il 79,2% delle imprese (70,3% nel 2016) a fronte del 5,6% che rileva una perdita (nel 2016 erano il 3,1%). Il 65,6% dà una valutazione di stabilità (nel 2016 il dato era al 62,7%), il 25% ha ridotto i debiti (2016 30,5%).
WELFARE
Il presidente e il direttore di Confindustria Cuneo, Mauro Gola e Giuliana Cirio hanno presentato nella giornata di oggi, giovedì 12 aprile, un focus sul politiche di welfare attuate nella nostra provincia. "Solo negli due anni si è tornato a parlare di accordi aziendali per l'erogazione di premi di risultato. L'obiettivo è includere queste politiche anche a livello delle Pmi, dove il tema welfare è poco trattato. Non si è ancora a conoscenza del tema sia da parte aziendale che da parte dei lavoratori e questo crea diffidenza nei confronti del welfare non permettendo di coglierne le opportunità".
"Circa metà dei Pdr" - spiegano i vertici di Confindustria Cuneo "sottoscritti con il supporto del nostro Servizio Sindacale hanno inserito servizi di welfare o previsto almeno la possibilità di trasformare il valore economico del premio in beni e servizi di welfare."
Delle 46 aziende (6.593 dipendenti coinvolti) ad aver contribuito alla diffusione del welfare sul territorio 28 hanno emesso comtratti con Pdr, mentre 13 aziende hanno inserito politiche di welfare nei contratti.
Tra i servizi maggiormente diffusi nei contratti ci sono: buoni acquisto, soluzioni per la famiglia (malattia, servizi di assistenza per anziani, permessi), flessibilità oraria, mensa e buoni pasto, formazione, previdenza, educazione e istruzione, servizi ricreativi, assistenza sanitaria, trasporto e mobilità e assicurazioni.