È stato affrontato nella riunione della I^ Commissione consiliare di Cuneo, tenutasi oggi (lunedì 5 febbraio) alle 18 nella sala del Consiglio del municipio, il tema del progetto di Social Housing del Bando Periferie.
È Patrizia Manassero ad aprire le danze: “Il “bisogno della casa” nella nostra città è questione che richiede un serio intervento, soprattutto oggi che sono sempre maggiori le difficoltà che rendono necessaria l’esistenza delle case popolari. Siamo pronti per l’uscita del Bando nel mese di marzo”.
Il progetto verrà finanziato per 1 milione di euro dal Bando Periferie, con la possibilità di 1 ulteriore milione di cofinanziamento; di essi, 1,2 milioni andranno per la creazione di residenze temporanee individuali e i restanti 800mila per altri interventi. Si andrà sfruttare diverse realtà strutturali già presenti nella città senza crearne nessuna ex-novo.
Due appunto le tipologie di residenze previste: le residenze temporanee individuali (mini alloggi mono e bilocali, mini alloggi con superficie fino a 95 metri quadrati calpestabili, appartamenti idoneei per gruppi in coabitazione e spazi comuni destinati a servizi essenziali) e quelle collettive per l’autonomia e l’inclusione sociale (camere singole o doppie con servizi igienici, mini alloggi mono e bilocali, servizi di pertinenza collettivi residenziali, locali di servizio e spazi dedicati alla socializzazione).
Destinari del primo tipo i residenti colpiti da sfratto esecutivo o frattura del nucleo di provenienza, che hanno perso il lavoro o che sono state inserite nelle graduatorie dal Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese; requisito d’accesso il calcolo ISEE del reddito famigliare non superiore a quello previsto per l’housing facilitato con una maggiorazione del 25%.
Destinatari del secondo, cittadini con situazioni personali che li hanno resi parte di percorsi del Consorzio dedicati all’autonomia.
Entrambe le tipologie avranno un tempo di concessione di 18 mesi consecutivi al massimo, prolungabili nel primo caso per un ulteriore tempo uguale per una sola volta e per un periodo di tempo delimitato e determinato dal Consorzio per il secondo.
Il canone degli alloggi sarà determinato in funzione della remunerazione dei costi sostenuti e della sostenibilità dell’intervento ma non potrà superare quello riportato sui contratti concordati.
“Necessario sarà comunque mettere in rete il comune e i beneficiari del progetto, così da tenere traccia dell’andamento del progetto”, ha detto ancora il vicesindaco.
Le consigliere Maria-Luisa Martello e Luciana Toselli hanno espresso dubbi simili in merito al futuro del progetto: “Ha senso, se vogliamo incrementare il sostegno alle persone con difficoltà economiche che perdurano nel tempo, non realizzare alcuna nuova struttura? Sono necessarie più soluzioni sul lungo termine”.
“L’argomento è difficile e privo di soluzioni semplici - ha risposto Manassero - : la casa popolare, per esempio, non è una soluzione di per sé, ma va affiancata ad altri tipi di intervento come l’accesso a un lavoro retribuito. Bisognerà davvero agire in questo senso”.