Politica - 08 settembre 2017, 12:30

Mariano Rabino: “Io sindaco di Alba? È un'ipotesi che mi alletta e mi inorgoglisce”

Il deputato di Scelta Civica parla delle prospettive del gruppo parlamentare di cui oggi è presidente, ma si percepisce che le sue attenzioni sono soprattutto rivolte alla capitale delle Langhe dove potrebbe guidare, nel 2019, una coalizione civica lib-lab

Mariano Rabino

Mariano Rabino

Mariano Rabino, 47 anni, deputato albese, dopo diverse esperienze a vari livelli istituzionali e militanza in più partiti (dalla Dc al Pd), ora è presidente di Scelta Civica, il ruolo che fu di Mario Monti. E’ vero che oggi il partito è ridotto a formato bonsai rispetto al 2013 (sono rimasti solo sei deputati), tuttavia quella che lui ricopre è pur sempre una posizione che consente di essere protagonista ai massimi livelli della politica italiana e di avere visibilità mediatica. Cosa, infatti, che Rabino non trascura né disdegna.

Da qualche tempo il suo nome circola come possibile candidato sindaco di Alba per le amministrative del 2019, a maggior ragione se quella che nella vulgata viene comunemente definita “Sciolta” Civica non dovesse trovare un posto decoroso per il suo presidente.

Lo abbiamo avvicinato per rivolgergli alcune domande sia rispetto all’indiscrezione raccolta, sia in vista delle sempre più vicine elezioni politiche.

Rabino, qual è oggi la posizione di Scelta Civica?

“Come è noto, dopo aver appoggiato il governo Renzi, adesso Scelta Civica non fa parte della maggioranza di Gentiloni. Abbiamo le mani libere”.

Questo, in termini di prospettiva politica, che cosa significa?

“Che siamo disponibili a concorrere ad un progetto politico moderato, liberal democratico, che potrebbe però anche avere connotazione liberal popolare”.

Liberal popolare è il termine che Costa ha evocato per cercare di federare i “cespugli” del centrodestra. Scelta Civica è stata invitata a Vicoforte a metà ottobre?

“Certo. Saremo presenti e porteremo il nostro contributo. Questo non significa che aderiremo tout court alla federazione di centrodestra. Costa, in questo momento, è un interlocutore come tanti altri”.

Ma il vostro vero obiettivo politico qual è?

“Il sogno è un partito cuscinetto tra il Pd e Forza Italia, consapevoli che, con ogni probabilità, dopo le politiche l’unica soluzione possibile sarà un governo di larghe intese. In subordine, dar vita ad alleanze che siano comunque coerenti col nostro percorso politico. Non ho difficoltà ad ammettere che i populismi non ci appartengono”.

Rabino, si parla di lei come possibile successore di Maurizio Marello ad Alba. Conferma o smentisce queste voci?

“In molti, non da oggi, mi hanno richiesto la disponibilità a candidarmi sindaco. E’ una prospettiva che mi inorgoglisce e al tempo stesso mi alletta. Amo la mia città e credo che fare il sindaco sia in assoluto l’esperienza più interessante per chi, come me, ha passione politica. Ciò premesso, non mettiamo il carro davanti ai buoi. Manca ancora un anno e mezzo al voto amministrativo”.

Candidato sindaco per il centrosinistra o il centrodestra?

“Guardi, io sono convinto che già dopo il voto delle politiche questo schematismo salterà. Non ha più senso ragionare secondo stereotipi superati”.

Quindi, per restare ad Alba, in quale cornice politica intende muoversi?

“Un’iniziativa civica, aperta, che sappia riunire i moderati di sinistra e destra valorizzando le energie migliori della città”.

Ne ha parlato con l’europarlamentare Alberto Cirio?

“Parlo con tutti. Perché non avrei dovuto farlo anche con Cirio?”

 

Giampaolo Testa

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