Politica - 08 marzo 2017, 13:31

Nuova interrogazione parlamentare per risolvere i disservizi RAI nelle Terre Alte

Il deputato cuneese del Pd Mino Taricco propone nuove azioni risolutive

Mino Taricco

Mino Taricco

Presentata al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio un’interrogazione che sollecita azioni risolutive per i disservizi Rai sul territorio italiano, in particolare nelle cosiddette “Terre Alte”.

Primo firmatario il deputato Pd Mino Taricco che già aveva posto precedenti interrogazioni e in data 27 gennaio 2016 aveva presentato una mozione. Tra gli altri firmatari, anche Chiara Gribaudo.

La Rai, Radiotelevisione Italiana S.p.A è una delle più grandi aziende di comunicazione d'Europa, quinto gruppo televisivo del continente, concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo con l’obbligo, secondo quanto previsto dalla legge 3 maggio 2004, di garantire la copertura integrale del territorio nazionale.

Rai Way è la società per azioni del gruppo Rai, proprietaria della rete di diffusione del segnale radiotelevisivo Rai. Ha il compito di gestire e mantenere efficienti gli impianti di diffusione ed è presente su tutto il territorio nazionale.

La legge 28 dicembre 2015, stabilisce che, da luglio 2016, l’imposta sul possesso della tv, il “canone Rai”, sia inserita nella bolletta elettrica e versata ratealmente.

Ormai da tempo – spiega Taricco - numerosi sindaci e amministratori di comuni delle “Terre Alte”, aree montane, alpine e appenniniche, e collinari, segnalano crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo, in particolare nei borghi più difficilmente raggiungibili. Nel 2015 il CoReCom, il Comitato regionale che vigila sulle comunicazioni in Piemonte, ha diffuso gli esiti di un sondaggio svolto tra i Comuni: i problemi di ricezione del segnale Rai sono riconducibili a più macroaree, in alcune aree di confine per problemi di interferenza e quelle montane e collinari per assenza del segnale.

La copertura viene meno in molti comuni montani e collinari italiani, sia sull’arco alpino che sulla dorsale appenninica, ma disagi si evidenziano anche in altre aree del paese, così molti sindaci hanno scritto a Rai, Regioni, Agcom, Governo e migliaia di comuni hanno approvato un Odg per ottenere un tavolo di monitoraggio nazionale, affinché vengano individuate le aree alpine e appenniniche dove il segnale è inadeguato.

Addirittura, per assicurare la trasmissione anche nelle valli più interne e nelle zone d’ombra non raggiunte dal segnale delle torri gestite da Rai Way, negli ultimi dieci anni numerosi Enti territoriali, tra molte Comunità montane e Unioni montane, hanno acquistato e gestiscono impianti di diverse dimensioni e potenza. Anche Uncem, a livello nazionale ha svolto ancora di recente, numerose azioni a difesa degli utenti residenti nelle Terre Alte».

Dai dati raccolti si stima ad esempio che nel solo Piemonte quasi seicentomila persone che vivono nelle valli alpine e appenniniche ricevano in modo assolutamente inaccettabile o non vedano la Rai e altrettanti abbiano difficoltà a ricevere le tv private, subendo così una lesione dei diritti di cittadinanza.

L’interrogazione chiede quindi se il Governo non ritenga urgente intervenire per garantire il servizio televisivo pubblico, avviando un completo monitoraggio riguardo ai livelli di effettiva ricezione del segnale televisivo, coinvolgendo anche le Regioni, le Unioni di Comuni e le associazioni di Enti locali quali Anci e Uncem.

Se inoltre non valuti necessario impegnare Rai Way nel potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale tv in particolare nelle aree montane e più interne del Paese. Ribadisce quanto inoltre già chiesto nelle precedenti interrogazioni e nella mozione del 2016, vale a dire di attivare un tavolo interministeriale relativo alle strategie per risolvere il problema dell’elevato divario digitale nelle aree montane, alpine e appenniniche, secondo quanto previsto dall’Agenda digitale nazionale.

 

c.s.

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