La Regione Piemonte capofila, in Italia, per l'eliminazione delle discriminazioni linguistiche tra uomo e donna. Oggi sono state presentate le "Linee guida del Consiglio regionale del Piemonte per l'uso del linguaggio di genere".
In concreto diventerà obbligatorio usare nei documenti ufficiali, quali leggi, delibere e mozioni, termini quali "La Presidente", "Assessora" o "Consigliera". Dovranno inoltre essere usate locuzioni volte ad eliminare le differenze, utilizzando "la cittadinanza" al posto di "i cittadini".
"Questo è un atto", ha commentato il Presidente del Consiglio Mauro Laus, "da cui partire per cominciare a costruire una sensibilità sulla forma e sull'uso della lingua italiana con riguardo al genere, anche quando si tratti di redigere atti amministrativi, fonti primarie di veicolazioni di diritti, ma anche di disuguaglianze".
Il documento è suddiviso in due parti. La prima contiene le linee guida generali indirizzate all'intero Consiglio regionale. La seconda contiene indirizzi specifici, destinati ai contesti specifici della normativa, dell'ambito amministrativo e della comunicazione.
Il gruppo di lavoro ha inoltre proposto un adeguamento e quindi una riscrittura integrale dello Statuto regionale per garantire un linguaggio non discriminatorio e rispettoso dell'identità di genere, senza compromettere la qualità della legislazione.