Attualità - 12 giugno 2012, 12:47

"L'acqua non si tocca": sono quasi 10mila le cartoline che "attendono" di essere consegnate alla Presidente Gancia

I membri del Comitato cuneese "Acqua bene comune" manifestano davanti alla Provincia ad un anno esatto dal referendum in cui l'Italia si espresse contro la privatizzazione dell'acqua

Gli scatoloni pieni di firme che attendono di essere consegnati a Gianna Gancia

Gli scatoloni pieni di firme che attendono di essere consegnati a Gianna Gancia

Non sono in tanti, ma si stanno facendo sentire con fischietti, tamburi, megafoni e aggeggi improvvisati i membri del Comitato Cuneese per la difesa dell'acqua bene comune. 

Si trovano sotto la sede della Provincia, in corso Nizza angolo corso Dante, dove rimarranno fino alle due, in attesa di sfilare fino in via Roma e, soprattutto, di essere ricevuti da qualcuno dell'ente provinciale, forse la Presidente o forse l'assessore all'Ambiente Luca Colombatto.

Molti i volti noti della politica locale a supporto dell'iniziativa: Fabio Panero e Sergio Dalmasso di Rifondazione Comunista, Gigi Garelli, esponenti della Costituente dei Beni Comuni, Manuele Isoardi del Movimento 5 Stelle e altri.

Ad un anno esatto dal referendum - era il 12 giugno 2011 - quando gli italiani si espressero con 2 chiari sì all'acqua bene comune, l'amministrazione provinciale si sta avviando ad indire una gara di appalto internazionale per l’affidamento del servizio idrico integrato della provincia di Cuneo. Di fatto si apre la strada alla privatizzazione dell'acqua. La gara è prevista per il 2017 e non tiene - questa la ragione della protesta - in conto il voto espresso dai circa 250.000 cittadini della provincia.

Sono quasi 10mila le firme raccolte in provincia, inscatolate e in attesa di essere consegnate alla Presidente. Con la firma si chiede a Gianna Gancia e ai membri dell'assemblea dei Rappresentanti degli Enti Locali di annullare la delibera con cui si consegna l'acqua ai privati. 

Barbara Simonelli

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