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Politica | 13 aprile 2025, 10:00

Unione Montana Valle Varaita, nuovo ricorso al Tar del Comune di Brossasco

Il sindaco Paolo Amorisco torna a contestare la modifica dello statuto dell’ente per consentire un terzo mandato da presidente per Silvano Dovetta : “A maggior ragione – dice – dopo che la Corte Costituzionale ha bocciato il terzo mandato per i presidenti di Regione”

Paolo Amorisco, sindaco di Brossasco

Paolo Amorisco, sindaco di Brossasco

L’Amministrazione comunale di Brossasco comunica di aver presentato sabato 12 aprile un nuovo ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) contro le due delibere con cui il Consiglio dell’Unione montana valle Varaita ha recentemente “confermato”, prima la modifica dello statuto, poi l’elezione del presidente.

Come già evidenziato nel ricorso straordinario al Capo dello Stato – spiegano il sindaco Paolo Amorisco e il vice Patrick Ribodetti, rappresentante dell’Amministrazione di Brossasco in Unione Montana - riteniamo che l’intera procedura che ha portato alla terza elezione dell’attuale presidente sia viziata all’origine. E a ben vedere, le continue “conferme” fatte votare più o meno faticosamente ai consiglieri nel tempo non fanno altro che rafforzare la nostra tesi. La recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato un’analoga proposta per i presidenti di Regione rafforza ulteriormente la nostra posizione. Con una differenza sostanziale: almeno i presidenti di Regione sono eletti direttamente dai cittadini, pertanto con un forte mandato conferito dagli elettori. I presidenti delle Unioni Montane, invece, non hanno alcuna investitura popolare, ma una legittimazione ristretta ad alcuni rappresentanti dei Comuni aderenti, facilmente influenzabili da logiche politiche o personali. Indipendentemente dall’esito dei ricorsi - aggiunge Amorisco - resta un fatto ineludibile, semplice quanto grave: un presidente non più eleggibile ha forzato le regole per restare al proprio posto. Vicende di questo tipo sono note in molti Paesi del mondo (spesso definiti Stati canaglia dalla cultura occidentale). Nulla di paragonabile sicuramente… ma il pensiero che spinge a compiere questi atti è il medesimo: rimanere incollati alla propria poltrona, anche se la colla ha raggiunto e superato la data di scadenza.

Brossasco, insieme a tutte le persone che hanno davvero a cuore il futuro della valle Varaita non può accettare tutto questo in silenzio. Non può rassegnarsi all’idea che le regole valgano solo finché fanno comodo, né che le istituzioni possano essere al servizio di chi le occupa. Continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e con rispetto, per difendere la democrazia e il rispetto delle regole: perché le istituzioni – rileva ancora Amorisco - sono di tutti, non di chi riesce a nasconderne la chiave”.

Redazione

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