L’agroalimentare italiano è in subbuglio a causa dell’incertezza dovuta alla spada di Damocle dei dazi di Trump. La preoccupazione si percepisce in un territorio a vocazione agricola come quello cuneese, il cui export rischierebbe di essere compromesso laddove il presidente americano non facesse un passo indietro definitivo o gli Stati europei, possibilmente coesi, non riuscissero a trovare una via d’uscita efficace.
Una situazione difficile da affrontare, all’interno di uno scenario in continuo divenire, da gestire a livello politico globale.
Una nuova sfida anche per Confagricoltura Cuneo, che segue attentamente l’evolversi dei fatti per continuare a garantire i propri servizi a soci e clienti.
DAZI: I SETTORI PIÙ DANNEGGIATI
Il latte, con i formaggi e il vino – come ci spiegano il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia e il direttore Roberto Abellonio - sono i prodotti agroalimentari cuneesi più richiesti dal mercato statunitense e, di conseguenza, i relativi settori sono quelli maggiormente colpiti dai dazi. Si tratta di prodotti di eccellenza per un export di alto livello, con un compratore che apprezza la qualità ed è disposto a riconoscerne il giusto valore. Un mercato consolidato, risultato di relazioni costruite nel tempo e rafforzato da anni di legami commerciali, incontri sul territorio e visite in cantina.
“A causa dell’incertezza generata dai dazi, gli stessi operatori americani non sanno come muoversi, rallentando in alcuni casi la programmazione degli acquisti – afferma Abellonio – Questo slittamento delle tempistiche comporta inevitabilmente un rallentamento del mercato in un momento particolarmente delicato per il settore vitivinicolo, perché è proprio in questo periodo dell’anno che vengono conclusi molti accordi commerciali”.
In attesa di sviluppi si studiano soluzioni, da concertare a livello sovranazionale. Se la sospensione dei dazi annunciata in questi giorni dagli USA potrà contribuire a tranquillizzare gli operatori del settore agroalimentare, rimarrà un elevato grado di incertezza che andrà affrontata politicamente dall’Europa per arrivare a una soluzione in grado di mettere al sicuro le nostre produzioni.
Allasia: “La diplomazia è la via da perseguire in questo momento, a livello italiano e soprattutto europeo, almeno per limitare il più possibile le ripercussioni dei dazi americani. È un percorso che va costruito. Per noi il mercato statunitense è troppo importante, frutto di rapporti di commercio e fiducia costruiti negli anni, e la possibilità di rivolgersi ad altri mercati è complessa e non praticabile nel breve periodo. Inoltre, ci aspettiamo un piano di aiuti per sostenere i settori che potrebbero andare in crisi.
EUROPA, LE PROSSIME SFIDE
La questione dei dazi mette l’Europa di fronte a cambiamenti epocali e costringerà i suoi rappresentanti a sedersi attorno ad un tavolo per trovare strategie condivise.
Il presidente Enrico Allasia: “Il nuovo ciclo del commissario europeo per l’Agricoltura e l’Alimentazione Christophe Hansen, chiamato a realizzare la Pac (Politica agricola comune) post 2027, ha una visione rinnovata, legata alla sostenibilità ma con maggiore peso a parole chiave come produttività, redditività e competitività, mettendo in discussione le posizioni troppo rigide del Green Deal, più volte sottolineate e criticate da Confagricoltura.
Una di queste riguardava, per esempio, l’obiettivo di ridurre del 50% l'uso dei fitofarmaci entro il 2030: una finalità condivisibile in linea di principio, ma di complessa realizzazione senza mettere a rischio la produttività del comparto.
Inoltre, gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea richiedono investimenti di innovazione che dovranno essere adeguatamente sostenuti se vogliono essere portati avanti. Non si può permettere che il peso del Green Deal ricada esclusivamente sui settori produttivi.
Confagricoltura, inoltre, auspica che venga presto tradotto in azioni concrete il nuovo approccio della Commissione rispetto al tema dei fitofarmaci, contenuto nel piano di lavoro “Visione per l’agricoltura e l’alimentazione” redatto dal commissario europeo Hansen. Il documento riconosce che gli agricoltori necessitano di strumenti idonei per conseguire gli obiettivi fissati dall’UE in termini di sostenibilità economica e che, quindi, l’adozione di divieti più severi per l’uso di alcune sostanze chimiche dovrà essere ben ponderata, specie in assenza di alternative efficaci. Inoltre, è incoraggiante constatare che la nuova visione contempli una spinta decisiva verso la semplificazione della burocrazia, un tema che Confagricoltura ha da tempo posto al centro del dibattito pubblico. In quest’ottica, la nostra recente presa di posizione si è focalizzata su due questioni: abbiamo espresso preoccupazione per l'eccessiva burocrazia legata all’introduzione del Quaderno di Campagna digitale e abbiamo criticato l’attuazione del Piano regionale di Qualità dell’Aria, che impone alle aziende agricole di comunicare in anticipo l'applicazione dei reflui al terreno, con il rischio di mettere in difficoltà gli agricoltori e creare un sovraccarico di lavoro.
IL COMPARTO ZOOTECNICO
Tra le eccellenze cuneesi (e piemontesi più in generale) da valorizzare rientra il settore zootecnico, con una qualità del prodotto carne ormai riconosciuta universalmente ma non ancora sufficientemente promossa.
“Il settore zootecnico – commenta il presidente - ha vissuto alti e bassi negli ultimi periodi. A fronte degli anni in cui si era registrata una riduzione dei prezzi di vendita della carne, nell’ultimo abbiamo assistito ad una ripresa. Il comparto ci sta dando uno spiraglio, siamo abbastanza fiduciosi. Noi possiamo rivendicare la qualità della carne piemontese. Dobbiamo continuare a lavorare sulle eccellenze e sulla qualità, è la nostra arma vincente per affrontare le sfide mondiali. I competitor ci sono e sono agguerriti. Ma dobbiamo fare conoscere ai consumatori i nostri prodotti, in particolare fuori dal nostro territorio. Si sta lavorando a livello regionale per creare un distretto della carne che metta insieme gli stakeholder della filiera in modo da fare massa critica insieme e allo stesso tempo fare conoscere la bontà della nostra carne, soprattutto all’estero. La Regione si sta muovendo con la promozione di fiere internazionali ma naturalmente non è semplice. Condurre all’estero fiere o operazioni di marketing è oneroso. Però l’Assessorato all’Agricoltura comprende benissimo le nostre difficoltà e lavora per darci questi spazi di cui necessitiamo per andare su mercati che non ci conoscono. Il 25 per cento dei prodotti di qualità italiani è di origine piemontese ma all’estero sono più conosciute realtà come Toscana o Sicilia. Ciò significa che a livello di promozione c’è ancora molto lavoro da fare. Il brand Piemonte Is – Eccellenza Piemonte va in questa direzione.”
CONFAGRICOLTURA CUNEO: PROFESSIONALITÀ E COMPETENZA AL SERVIZIO DEGLI ASSOCIATI E DEI CITTADINI
Il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio: “L’Associazione sta crescendo e non era scontato visto il momento generale del comparto. Oggi abbiamo oltre 100 dipendenti nelle varie sedi della provincia e una struttura capillare che ci permette di essere presenti sull’intero territorio cuneese.
I nostri servizi di consulenza tecnica sono rivolti principalmente alle aziende agricole e agroalimentari, ma tramite gli uffici del CAF Confagricoltura e del Patronato ENAPA offriamo servizi a tutti i cittadini con professionalità e precisione, mettendo sempre al centro le esigenze della persona.
Proprio in questi giorni sta partendo la campagna fiscale e i nostri operatori sono pronti a mettersi a disposizione degli utenti per la compilazione della dichiarazione dei redditi.
Il punto di forza di Confagricoltura è che cerchiamo sempre di mettere al primo posto il socio o cliente, offrendo un’assistenza personalizzata in base alle esigenze e alle richieste specifiche. L’attenzione alla persona, insieme alla professionalità dei nostri collaboratori e alla tempestività nelle risposte, rappresentano gli elementi distintivi dei servizi della nostra Associazione.
Dal punto di vista del settore primario, i nostri servizi si adattano costantemente alle sfide che le aziende agricole si trovano ad affrontare ogni giorno, alle prese con l’ingresso in nuovi mercati, le incertezze legate al cambiamento climatico, l’adattamento a normative sempre più stringenti e alla crescente attenzione al tema della sicurezza. Al contempo, non perdiamo di vista le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale e dall’agricoltura di precisione. Per questo i nostri operatori sono impegnati a rispondere in modo dinamico e tempestivo alle evoluzioni del settore, cercando di anticipare le esigenze emergenti del mondo agricolo.
I NUMERI DI CONFAGRICOLTURA CUNEO
I nostri uffici sono aperti a tutti. Siamo a disposizione per offrire consulenze gratuite e per favorire un incontro di conoscenza reciproca, sia per le aziende che per i cittadini.
Confagricoltura Cuneo conta 6 sedi in provincia (Cuneo, Alba, Bra, Saluzzo, Savigliano, Mondovì) e 17 uffici recapito. Conta 3.000 soci (aziende agricole tesserate) e 7.000 utenti/clienti che usufruiscono dei servizi di CAF e Patronato. Il Patronato ENAPA offre assistenza in ambito sociale, previdenziale e sanitario senza l’obbligo di tesseramento associativo. Nel 2024 sono state 16.000 le pratiche gestite. Rientra nel sistema Confagricoltura Cuneo anche l’ANPA Cuneo, l’Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori.
Per approfondire i servizi offerti dal CAF Confagricoltura: https://www.confagricolturacuneo.it/servizi/caf/
Per approfondire i servizi offerti dal patronato Enapa: https://www.confagricolturacuneo.it/servizi/patronato-enapa/
Sul sito istituzionale di Confagricoltura Cuneo www.confagricolturacuneo.it , recentemente rinnovato, è possibile restare aggiornati sulle novità del settore primario con approfondimenti tecnici e normativi, opportunità per le imprese e iniziative dell'Associazione.