Nella giornata di ieri, 10 aprile, durante regolari attività di perquisizione ordinaria nel reparto Alta Sicurezza della Casa di Reclusione di Saluzzo, il personale di Polizia Penitenziaria ha rinvenuto e sottoposto a sequestro dieci telefoni cellulari, tre schede SIM e numerosi accessori elettronici, tra cui cavetti, alimentatori e dispositivi Bluetooth, tutti accuratamente occultati all’interno delle camere detentive.
A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). “Il materiale illecito era nella disponibilità di sei detenuti italiani, condannati in via definitiva per gravi reati, tra cui associazione di tipo mafioso e altre fattispecie di particolare allarme sociale, inseriti per questo motivo nel circuito di Alta Sicurezza”, spiega Vicente Santilli, segretario Sappe per il Piemonte.
“Si tratta di un episodio estremamente grave – prosegue - che conferma ancora una volta quanto il SAPPE denuncia da tempo: l’introduzione e l’uso illecito di dispositivi elettronici nelle carceri rappresentano una minaccia concreta alla sicurezza penitenziaria e, più in generale, alla sicurezza collettiva, soprattutto quando riguardano soggetti con collegamenti a contesti criminali strutturati. È solo grazie alla professionalità, all’attenzione e all’intuito degli agenti in servizio se è stato possibile scoprire e impedire l’utilizzo di questi dispositivi, potenzialmente impiegabili per finalità criminali anche all’esterno dell’istituto”.
Il Sappe “rinnova con forza il proprio appello alle istituzioni: servono investimenti urgenti per dotare le strutture penitenziarie di strumenti tecnologici di controllo avanzati, sistemi di bonifica elettronica, personale qualificato e adeguatamente formato. Non possiamo permettere che la sicurezza degli istituti dipenda esclusivamente dalla dedizione degli agenti.
Esprimiamo il nostro plauso al personale intervenuto, che ha dimostrato ancora una volta competenza e senso del dovere. Il SAPPE continuerà a vigilare e a denunciare ogni criticità, affinché la legalità e la sicurezza restino valori fondamentali del sistema penitenziario italiano”.
Anche Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, sollecita urgenti e rapidi interventi a favore del personale in servizio nella Casa di Reclusione di Saluzzo, ricordando che “nel triennio 2022/2024 sono stati sequestrati dalla Polizia Penitenziaria, nelle carceri italiane, circa 5.000 telefonini (4.931, per la precisione). Servono fatti concreti: non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio", conclude il leader nazionale del Sappe.