Nella mattina di oggi, giovedì 10 aprile, i Carabinieri dei Reparti in servizio nella sede di Bra, fedeli alle tradizioni, si sono riuniti in preghiera per onorare in modo semplice, ma molto significativo il precetto pasquale.
La messa è stata celebrata nella cappella dell’Istituto Salesiano “San Domenico Savio” e presieduta dal cappellano militare della Legione Carabinieri Piemonte Valle d’Aosta, don Diego Maritano, che ha espresso riconoscenza a tutte le donne e gli uomini in divisa, indicandoli quali operatori di pace per l’impegno che quotidianamente profondono al servizio della comunità.
Presente una rappresentanza della Compagnia di Bra agli ordini del tenente colonnello Lorenzo Carlo Maria Repetto, a cui si sono unite delegazioni dei Reparti territoriali dipendenti (Stazioni di Bra, Canale, Cherasco, La Morra, Monforte d’Alba, Narzole, Sommariva del Bosco e Sommariva Perno).
Tra i banchi anche il personale in congedo delle Sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri che, con la loro partecipazione, testimoniano il saldo legame esistente tra le vecchie e le nuove generazioni di militari animati dai medesimi valori.
Il valore del coraggio ha molti volti e sicuramente ha anche quello di Salvo D’Acquisto. «Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me e io non ho paura!», disse il giovane vicebrigadiere di origini napoletane, che il 23 settembre 1943 è passato alla storia per avere salvato la vita di 22 civili durante una rappresaglia di matrice nazista. Medaglia d’oro al valor militare dello Stato italiano ed esempio di martirio per la Chiesa con il Dicastero delle Cause dei Santi che ha recentemente giustificato l’avvio della sua causa di beatificazione per via del suo «Gesto profondamente evangelico».
A Palidoro, piccola località alle porte di Roma, si consumò un dramma che racchiude infatti l’essenza del sacrificio cristiano. Ventidue civili innocenti, rastrellati per una presunta rappresaglia dopo un’esplosione che aveva ucciso due militari tedeschi, stavano per essere fucilati. Davanti a quella fossa appena scavata, simbolo terribile di una morte imminente e ingiusta, Salvo D’Acquisto prese una decisione che trascende l’umana comprensione: offrire la propria vita in cambio della loro.
In un mondo che spesso dimentica il valore del sacrificio e dell’altruismo, la figura del giovane militare (23 anni non ancora compiuti), che in quel lontano settembre scelse deliberatamente di morire, perché altri potessero vivere, emerge come faro di speranza e testimonianza viva, incarnando i valori più alti di umanità e servizio.
Prima della solenne benedizione, con la recita della preghiera del Carabiniere elevata alla patrona “Virgo Fidelis”, i militari presenti hanno ribadito il loro giuramento con un pensiero ai colleghi caduti in servizio, ai quali la Benemerita dedica sempre un’attenzione speciale.
Al termine della celebrazione, c’è stato il ringraziamento ai Salesiani per l’ospitalità e l’accoglienza riservata all’Arma dei Carabinieri in occasione della funzione religiosa e lo scambio di auguri per la prossima festività, esteso anche alle famiglie che sempre sostengono i Carabinieri di ogni ordine e grado nei difficili compiti d’istituto.
L’esempio di Salvo D’Acquisto