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Attualità | 07 aprile 2025, 06:42

Per il "caso cascina Vecchia", il Comune di Cuneo si riaffida allo studio milanese Osborne Clarke

Una vicenda giuridicamente complessa e strettamente intrecciata a quella di Tettoia Vinaj, per la quale il Comune si era rivolto sempre allo studio milanese

Per il "caso cascina Vecchia", il Comune di Cuneo si riaffida allo studio milanese Osborne Clarke

Il Comune di Cuneo ha affidato un incarico legale da oltre 6mila euro allo studio Osborne Clarke di Milano per affrontare le criticità emerse nell’esecuzione del contratto relativo alla concessione del complesso “Cascina Vecchia” di San Rocco Castagnaretta. 

Dopo la decisione di Open Baladin Cuneo di rinunciare alla gestione, i due contendenti devono capire come interrompere il contratto di concessione, per la quale sono già stati versati la cauzione e dei canoni. Si dovranno anche valutare eventuali inadempienze ma, soprattutto, di dovrà chiudere, si spera in modo consensuale, la vicenda, in modo da poter procedere con un'altra gara. 

La volontà è, infatti, quella di trovare un nuovo gestore, ma si dovrà prima chiudere tutta la vicenda, la cui complessità giuridica, aggravata dal subentro del nuovo Responsabile Unico del Procedimento (RUP) solo lo scorso dicembre, ha spinto l’amministrazione a richiedere un supporto legale esterno. 

La scelta è ricaduta sullo studio legale Osborne Clarke, considerato “caratterizzato da una approfondita conoscenza specialistica del public procurement e dei contratti di concessione”. Si tratta dello stesso studio a cui è stato affidato l'incarico ter Tettoia Vinaj, altra vicenda complessa, che vede sempre coinvolto, suo malgrado Open Baladin Cuneo. 

Due questioni strettamente intrecciate. Proprio Tettoia Vinaj, con il nuovo bando e l'aggravio dei costi per Baladin, ha portato la società a valutare non più finanziariamente sostenibile la partita di Cascina Vecchia.

Il provvedimento arriva in seguito a una comunicazione da parte del concessionario Open Baladin Cuneo s.r.l., che segnalava alcune problematiche nella gestione della struttura. Il contratto di concessione – sottoscritto nel 2022 – prevedeva infatti l’assegnazione dell’uso del complesso alla società, inizialmente in raggruppamento temporaneo con altre due imprese, poi ritiratesi nel 2024.

Secondo quanto emerso, il ritardo nella consegna dell’immobile, imputabile a cause esterne, ha costretto le parti a rivedere gli equilibri contrattuali. Il Comune ha quindi riconosciuto al concessionario uno sconto sui canoni già versati e ridefinito le modalità di pagamento per i successivi. Ma non è bastato. 

"Il nuovo bando economicamente è stata una mazzata. I costi sono triplicati. L'affitto è ora di 120 mila euro l'anno; dobbiamo pagare i 300mila euro di monetizzazione dei parcheggi; il contratto è ventennale. Sommato agli otto anni già fatti, il totale sale a 28 anni. Il primo bando, decaduto, era trentennale e quindi perdiamo due anni di gestione. Abbiamo l'obbligo di manutenzione del verde della piazza, che si traduce in 10 mila euro l'anno. E l'obbligo di organizzare eventi, cosa che ci comporta un esborso di altri 60 mila euro circa. Come possiamo sostenere questi costi e concentrarci anche su un altro progetto impegnativo come quello di Cascina Vecchia? All'Open Baladin lavorano venti persone, non possiamo rischiare", aveva spiegato Elio Parola per Baladin. 

Cascina Vecchia sarebbe stato un salto nel buio. Saranno i legali, il cuneese Enrico Collidà per Baladin e lo studio milanese per il Comune, a dover trovare il modo di risolvere nel modo più indolore possibile la vicenda, con la speranza di poter avviare una nuova gara e trovare un nuovo gestore per la bellissima struttura alle porte di Cuneo. 

Barbara Simonelli

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