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Attualità | 01 aprile 2025, 16:27

Primo aprile: stop all’immissione dei pesci alloctoni in fiumi e laghi. E non è uno scherzo

La Fipsas da mesi chiede di poter superare l’interpretazione troppo restrittiva da parte dell’Italia di una direttiva Ue. Il presidente Pellegrino: “Abbiamo ripetutamente incontrato il ministro Fratin che si è detto disponibile a risolvere la questione in tempi brevi”

Giacomo Pellegrino con i vertici nazionali Fipsas a Roma dal ministro Pichetto Fratin

Giacomo Pellegrino con i vertici nazionali Fipsas a Roma dal ministro Pichetto Fratin

Da oggi - martedì primo aprile - non si potranno più immettere nei fiumi e nei laghi, le specie alloctone di pesci, ossia di quei pesci che non sono originari del luogo.

Dopo la proroga ottenuta l’anno scorso e scaduta il 31 marzo, entra in vigore la direttiva Ue che ha suscitato le proteste del mondo della pesca sportiva e di tutta la sua filiera.

“Consideriamo questa direttiva del tutto inutile - precisa il presidente regionale e provinciale Fipsas Giacomo Pellegrino - e come federazione ci opponiamo da sempre. Si tratta di una pratica che non ha nessuna base scientifica, che recepisce considerazioni di pseudo ambientalisti che forse non conoscono il mondo della pesca”.

Per tentare di superare l’interpretazione tutta italia troppo restrittiva della direttiva europea, alcuni mesi fa il presidente Pellegrino, insieme ai vertici nazionali della Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee, si è recato a Roma, ad un incontro con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. “Il ministro, che abbiamo incontrato ripetutamente, l’ultima volta al convegno sull’automovie a Torino alcuni giorni fa, si è detto molto sensibile alla problematica, assicurando una rapita risoluzione del problema che però - sottolinea Giacomo Pellegrino - evidentemente non può che arrivare a blocco già avvenuto”.

Il tema dei ripopolamenti e delle immissioni delle specie ittiche in natura rappresenta un elemento fondante della funzionalità del sistema della pesca sportiva e professionale, costituito sulla base di equilibri raggiunti da oltre un secolo di gestione, innegabilmente cruciali per la sopravvivenza del settore anche come risorsa per il rilancio delle aree interne. 

“Occorre - prosegue il presidente Pellegrino - superare l’adozione di criteri eccessivamente restrittivi al fine di una equilibrata valutazione delle condizioni che determinano il divieto di immissione di alcune specie ittiche d’acqua dolce. Auspico che tutte le forze coinvolte, dalla Provincia alla Regione fino al Ministero, si adoperino affinché questa direttiva venga superata”.

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