L'avvincente ultima opera di Giacomo Puccini, completata post-mortem da Franco Alfano, con l'immancabile brano "Nessun dorma". A Cuneo, la Sala della Comunità del cinema teatro Don Bosco si prepara ad un evento straordinario: appuntamento questa sera, martedì 1 aprile, alle ore 20:15 con la “Turandot”
“La bella ma gelida principessa Turandot sposerà solo un uomo che saprà rispondere correttamente a tre enigmi. Chi non ci riesce viene brutalmente decapitato. Ma quando arriva un principe sconosciuto, l'equilibrio del potere alla corte di Turandot viene scosso per sempre, poiché il misterioso straniero fa ciò che nessun altro è mai stato in grado.”
La Turandot è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e completata successivamente da uno dei suoi allievi, Franco Alfano. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, con protagonisti Rosa Raisa, Francesco Dominici, Miguel Fleta, Maria Zamboni, Giacomo Rimini e Giuseppe Nessi, sotto la direzione di Arturo Toscanini. Proprio Toscanini interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso “Dormi, oblia, Liù, poesia!”, ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore. Disse al pubblico: “Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.” La sera successiva, invece, sempre sotto la direzione di Toscanini, l'opera fu rappresentata nella sua completezza, includendo anche il finale di Alfano. Nel dicembre del 1923 il Maestro completò tutta la partitura fino alla morte di Liù, cioè fino all'inizio del duetto cruciale. Di questo finale egli stese solo una versione in abbozzo discontinuo.
Puccini morì a Bruxelles il 29 novembre 1924, lasciando le bozze del duetto finale così come le aveva scritte il dicembre precedente.
L'incompiutezza dell'opera ha portato gli studiosi a fare varie supposizioni. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa della morte dell'autore, bensì per l'incapacità, o piuttosto l’impossibilità da parte del Maestro di risolvere il nodo cruciale del dramma: la trasformazione della principessa Turandot gelida e sanguinaria, in una donna innamorata.
Questa sera al Don Bosco di Cuneo, cantato in italiano con sottotitoli in inglese, l’opera presenterà didascalie e traduzioni in inglese che potranno essere saranno sugli schermi sopra il palco ed intorno all'auditorium.
Per informazioni e prenotazioni: 327 2594014 / prenotazionidonbosco.cuneo@gmail.com