Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'associazione cittadina "Di Piazza in Piazza" e del comitato SOS Cedri di Cuneo.
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In occasione della convocazione della V commissione con l’argomento “Controllo e gestione delle alberate” , sentiamo la necessità di condividere con i suoi componenti una riflessione e di formulare un invito con la speranza che venga accolto. In premessa vogliamo sottolineare come anche a Cuneo, come in tante città italiane , un numero sempre maggiore di abitanti manifesta il bisogno di vedere realizzato un rapporto più equilibrato tra l’ambiente naturale e lo sviluppo edificatorio urbano, considerato come elemento imprescindibile della salute e del benessere dei cittadini.
Per questo motivo si rileva una crescente perplessità e preoccupazione a fronte dei numerosi interventi demolitori che interessano il patrimonio arboreo della nostra città, le cui reali motivazioni sfuggono alla comprensione dei cittadini più attenti. Costoro si trovano sempre più spesso a constatare i monconi d’albero che si presentano sui viali, gli abbattimenti nell’ex caserma Montezemolo, i lavori a villa Luchino, gli scavi alle radici degli alberi, la perdita degli alberi sulle rotonde e nei parchi piccoli e grandi in città.
In mancanza di informazioni e di giustificazioni evidenti, i cittadini sono lasciati soli a fare le più svariate congetture sulle motivazioni che hanno portato agli abbattimenti o agli interventi intorno alle alberature: si chiedono se siano proprio necessari, se gli alberi destinati al taglio non si possano curare, se sia proprio indispensabile rifare un’intera alberata per alcuni alberi malati o potare pesantemente. La vicenda di piazza Europa con la surreale annosa questione dei paventati abbattimenti dei cedri dove l’amministrazione sceglie di far prevalere il diritto tiranno dell’economia su quel piccolo ma importante pezzo di verde urbano, ha contribuito e contribuisce a rendere i cittadini sospettosi e dubbiosi circa l’attenzione dell’amministrazione stessa verso il patrimonio arboreo.
Se poi aggiungiamo che il più volte promesso regolamento del verde langue , che non esiste un censimento del nostro patrimonio verde, che sempre in nome del diritto tiranno dell’economia si abbattono alberi in tempo di nidificazione, che dall’area della Montezemolo, restituita alla città dall’Amministrazione militare, i cittadini sono sempre stati tenuti lontani per motivazioni speciose, che, sempre su quella zona, è stata rifiutata la collaborazione di Pro Natura, Legambiente e Lipu per valutare lo stato delle alberature, che non esistono a Cuneo, a differenza di molte altre città, tavoli di confronto sulla gestione del verde con comitati di quartiere ed associazioni, tutto questo ingenera diffidenza circa la sensibilità dell’amministrazione per il verde cittadino e la sua volontà di andare incontro alle richieste di partecipazione dei cittadini.
Date queste premesse arriviamo al nostro invito con la speranza che venga accolto: perché, in caso di apertura di qualsiasi cantiere per il trattamento del verde non si procede ad esporre un avviso dei lavori con tutte le informazioni necessarie a rendere comprensibili i lavori stessi magari anche con le relative perizie? Non crediamo sufficienti i sommari comunicati sul sito del comune nè una commissione a fugare i sospetti di cui sopra.
Dalla trasparenza tutti i cittadini traggono vantaggio e la nostra amministrazione ne trarrebbe anche di più.