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Attualità | 31 marzo 2025, 16:36

Mondovì commemora l'eccidio delle Fosse Ardeatine: "Fare memoria è l'unico antidoto per non ripetere gli errori del passato" [FOTO E VIDEO]

Questa mattina la cerimonia a Piazza per il monregalese col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, arrestato e poi ucciso dai nazisti perché figura di spicco della Resistenza militare e il vicebrigadiere dei Carabinieri, Salvo D'Acquisto, che offrì la propria vita e a cui sono dedicati i giardini che hanno ospitato la commemorazione

Dobbiamo imparare a fare memoria, soprattutto quando gli eventi che ci circondano offuscano lo sguardo lucido sulla storia alle nostre spalle. 

È stata una mattinata riflessioni profonde quella che si è svolta oggi, lunedì 31 marzo, a Mondovì Piazza, per commemorare l'eccidio delle Fosse Ardeatine, che coinvolse anche il monregalese col. Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, arrestato e poi ucciso dai nazisti perché figura di spicco della Resistenza militare. Accanto  a lui  si ricorda anche il vicebrigadiere dei Carabinieri, Salvo D'Acquisto, cui sono dedicati i giardini che hanno ospitato la commemorazione, per aver offerto la sua vita in cambio della liberazione di un gruppo di ostaggi.

Un momento di comunità, nel senso vero del termine, quello organizzato e promosso dall'onlus "Cordero Lanza di Montezemolo" con il suo presidente Romolo Garavagno, perché come orma è tradizione all'evento erano presenti scuole, associazioni d'Arma, l'ANPI di Carrù e Mondovì, l'associazione "Ignazio Vian", amministratori, autorità civili, militari, il 32° Reggimento Genio Guastatori, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Croce Rossa con le infermiere volontarie,  i rappresentanti delle diverse confessioni religiose presenti a Mondovì e alcuni parenti del colonnello Monrezemolo.

Le celebrazioni si sono svolte con l'ingresso dei gonfaloni dei comuni di: Mondovì, Boves, Cuneo, Alba, Borgo San Dalmazzo, Ceresole d'Alba, Ceva, Pamparato, Roburent, Carrù, Morozzo, Torre Mondovì, Montaldo Mondovì, Frabosa Soprana, oltre a quelli della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte.

"Dobbiamo trasmettere ai giovani i valori di persone coem Salvo d'Acquisto e Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo - ha detto don Andrea Rosso, parroco di Piazza -, in modo che anche i giovani possano ricevere l'amore per il bene e per la pace, promuovendo azioni contro l'egoismo e il soppruso". 

Vasilica Coca, rappresentante della chiesa ortodossa monregalese ha poi letto la preghiera dei martiri. Per la chiesa battista evangelica è intervenuto il pastore Stefano Fontana: "All'odio e alla violenza cieca subentri la concordia. Siamo grati a chi ci ha preceduti per l'esempio alle nuove generazioni, il nostro pensiero va alle vittime dei martiri, dal loro sangue è nato il seme che ha fatto rifiorire la libertà". 

In rappresentanza della comunità musulmana è intervenuto Shahram Azizi, profugo afgano che, con la famiglia, risiede da qualche tempo a Roburent. Con la traduzione dall'inglese della professoressa Rosita Oreglia, ha rivolto ai presenti questo messaggio: "Cerchiamo di fare memoria di tutti coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà. Cerchiamo di lavorare insieme affinché ciò che è stato non si ripeta. Preghiamo per la pace di tutti, che questo sia non solo un messaggio di speranza, ma di resposabilità. Prego Dio affinché guidi tutte le persone nin direzione della pace, per creare un mondo di legge e rispetto". 

"Sventurata la terra che ha bisogno di eroi diceva Bertolt Brecht - ha evidenziato  l'assessore Alberto Rabbia, portando il saluto della Città di Mondovì e dei numerosi amministratori comunali presenti - Il compito di proseguire quanto iniziato da chi ci ha preceduti sta a noi: come individui - come diceva Mario Rigoni Stern - dobbiamo avere il coraggio di dire no; non restando indifferenti ai soprusi". 

Per la Provincia di Cuneo è intervenuto poi il consigliere e sindaco di Moiola, Loris Emanuel: "Sono onorato di rappresentare qui oggi la Granda, un territorio che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane nella Seconda Guerra Mondiale. Oggi è una giornata per fare memoria, un giorno che non deve essere fine a se stesso, che che deve guidare il nostro cammino". 

È stato poi letto un messaggio che il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha voluto rivolgere ai presenti: "Viviamo un'epoca complessa, in cui la libertà e la democrazia non possono mai essere date per scontate. E quindi nostro dovere ricordare e onorare chi ha sacrificato la propria vita per un bene più grande. Custodire la memoria di questi avvenimenti significa comprendere il passato, ed è l'unico modo per costruire un futuro migliore. Pur non potendo essere presente, desidero inviare un caloroso saluto alle Autorità civili e militari, ai rappresentanti delle Istituzioni e agli studenti. Auspico che questa cerimonia sia un momento di profonda commemorazione e riflessione, un ponte tra il nostro passato e il futuro. Che la memoria di chi ba servito la Patria con onore ci ispiri a costruire un domani di pace e solidarietà, fondato sui valori democratici".

È intervenuto poi Domenico Ravetti, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale. 

Interessante intervento quello portato dal professor Roberto Rossetti, che ha avuto il compito di 'attualizzare' le vicende commemorate alla luce degli avvenimenti odierni. "Le fosse Ardeatine sono simbolo di forza e resistenza - ha detto -. Oggi ci ricordiamo quanto la libertà sia fondamentale e quando sia necessario difenderla, in ogni luogo, perché non sembra mai acquisita del tutto. 

La memoria è l'unica arma per impedire che il passato si ripeta e bisogna tramandarla oggi più che mai. Alla luce delle attuali tensioni politiche, che guardano a una terza guerra mondiale, ci voltiamo indietro e vediamo molte affinità con ciò che ci ha preceduti, con una grande differenza: oggi guerra mondiale significherebbe nucleare, che sarebbe in grado di sterminare intere popolazioni. La domanda che ci poniamo quindi è: quante altre vittime dovremmo piangere prima di capire che la guerra non ha senso?".

La corale dell'istituto "Anna Frank", diretta dal maestro Marco Rizzo, ha poi eseguito un canto per Salvo d'Acquisto, che è stato seguito dalla lettura delle lettere dei familiari dei martiri ricordati nella commemorazione.

"Ringrazio le autorità e tutti gli amici presenti che non dimenticano questi due eroi che hanno dato la vita per garantire alla nostra Patria la libertà e la pace - le parole della marchesa Adriana Cordero Lanza di Montezemolo, figlia del colonnello -. Il difficile mantenimento di questa pace è dovere di tutti noi e sta nell'abolire ogni odio e discriminazione e nel rispettare e amare gli altri. Il ricordo del coraggio di chi oggi commemoriamo ci aiuti a non perderci d'animo nelle nostre difficoltà, ma ad affrontarle con serenità, sul loro esempio. A tutti invio il mio riconoscente saluto, ringraziando in particolare il caro amico Romolo Garavagno, instancabile organizzatore di questo evento".

A farle eco sono state le parole di Alessandro d'Acquisto, fratello del vice brigadiere che ah ringraziato gli organizzatori della manifestazione.

Il professor Stefano Casarino, presidente dell'ANPI Mondovì ha poi invitato il pubblico a riflettere su tre termini: "Ricordare: la memoria è l'unico antidoto, l'unico farmaco contro l'ignoranza e la violenza. La seconda parola è invece imparare: la storia è "magistra viate", solo che noi siamo dei pessimi studenti. Mi vengono in mente le parole di George Santayana, incise sul monumento all'ingresso del campo di concentramento di Dachau e tradotte in trenta lingue "Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo". L'ultima parola è applicare:  gli insegnamenti appresi, passare dalla teoria alla pratica, opponendosi ad ogni forma di autocrazia, difendendo la democrazia che è fragilissima. Tutto ciò è difficile quanto essenziale se vogliamo continuare a essere uomini liberi e non sudditi. Ora e sempre Resistenza". 

In conclusione è intervenuta la professoressa Lucetta Galfrè, per l'associazione "Ignazio Vian", portanto i saluti della presidente Claudia Bergia: "Oggi abbiamo un compito importante di fronte a confusione e smarrimenti pericolosi cui assistiamo: è quello di ricordate e insegnare ciò che è avvenuto nelle nostre Langhe.In questi giorni abbiamo assistito ad affermazioni nella nostra Provincia che dicono “la memoria della lotta partigiana sarebbe divisiva", come se la libertà conquistata non fosse frutto della resistenza e allora rispondiamo: viva invece la resistenza e il 25 aprile!".

Come da tradizione le celebrazioni si sono chiuse slle note di "Bella Ciao", intonata dai presenti con Chiorino Veglia.

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Ha offerto i fiori per il monumento a Montezemolo e d’Acquisto, realizzato su bozzetto dell’artista cuneese Giovanni Gagino, la prof.sa Maria Luisa Garelli, figlia del martire di Mauthausen, avv. Piero Garelli. A introdurre gli interventi della giornata è stato Giulio Toppino, studente del liceo "Vasco Beccaria Govone".

Arianna Pronestì

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