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Agricoltura | 31 marzo 2025, 07:51

Tecniche di evoluzione assistita e agrofarmaci, Sacchetto: "Si procede verso l’approvazione delle nuove tecniche"

Il consigliere regionale di Fdi aggiunge: "Grazie all'Italia, ma tuttavia resta il nodo della gestione delle approvazioni degli agrofarmaci in Europa, costose e lente, i due temi devono marciare insieme"

Claudio Sacchetto

Claudio Sacchetto

Dal Consigliere regionale Claudio Sacchetto riceviamo e pubblichiamo:

Nelle ultime settimane il Consiglio Agricoltura (Agrifish) ha approvato il mandato negoziale per la regolamentazione delle Nuove tecniche genomiche (NGTs), sbloccando cosi lo stallo generato dalla presidenza Belga e aprendo alle tecnologie genetiche non Ogm.

L’accordo sulle Tea (Tecniche di evoluzione assistita, come sono chiamate in Italia le NGTs), atteso da tempo, apre ai negoziati con il parlamento europeo. Tuttavia la divisione tra gli Stati membri nella votazione e il nodo dei brevetti restano temi da affrontare e risolvere nel dibattito politico dei prossimi mesi.

“Le organizzazioni agricole europee richiedevano dei passi avanti sull’applicazione dei Tea. Per le filiere agroalimentari europee si tratta di una svolta attesa da tempo in quanto, con queste tecnologie si potranno garantire varietà colturali più resistenti alla siccità ed in generale ai cambiamenti climatici e alle malattie, minore uso di agrofarmaci e una maggiore produttività” sottolinea il Consigliere Regionale Claudio Sacchetto.

L’accordo non ha ottenuto un sostegno unanime fra gli Stati membri: c’è chi vede in queste tecnologie un’opportunità per un’agricoltura più competitiva e sostenibile mentre dall’altro, chi teme ripercussioni sulla biodiversità, sul mercato delle sementi e sulla percezione dei consumatori.

Nonostante le divergenze, il mandato conferma la distinzione tra le piante NGTs di categoria 1, considerate equivalenti alle varietà convenzionali e quindi esentate dalla normativa sugli Ogm (pur con l’obbligo di etichettatura dei semi), e quelle di categoria 2, sottoposte invece alle stesse regole degli Ogm, compresa l’etichettatura obbligatoria.

Un altro punto importante riguarda l’esclusione delle piante NGTs dall’agricoltura biologica, una scelta che ribadisce la volontà di mantenere separati i due modelli produttivi.

Le modifiche introdotte rispetto alla proposta della Commissione Europea del luglio 2023 puntano a garantire un maggiore controllo sugli sviluppi delle Tea e sono la libertà agli Stati membri  di vietare la coltivazione di piante NGTs di categoria 2 sul proprio territorio, le misure anticontaminazione che saranno adottate  per evitare la presenza involontaria di NGTs in altre coltivazioni e per prevenire la diffusione transfrontaliera, la creazione di un Database sui brevetti e di un Gruppo di esperti e tecnici con rappresentanti degli Stati membri per monitorare gli effetti dei brevetti sulle NGTs.

“Un tema delicato sarà appunto quello dei brevetti – evidenzia Sacchetto - la posizione di Copa-Cogeca su questo tema è chiara, la volontà è che nessun brevetto sia posto sulle varietà vegetali in modo da permettere agli agricoltori europei di mantenere la libertà di selezionare, riprodurre e scambiare semi, senza vincoli imposti dai brevetti industriali. Il percorso intrapreso, sostenuto con forza dal Governo italiano, pare ormai irreversibile e contribuirà senz’altro a determinare nel prossimo futuro un’agricoltura più moderna e competitiva, tuttavia non va trascurato l’aspetto della gestione delle approvazioni degli agrofarmaci in Europa che rimane un problema notevole e che se non riformato rischia di azzopparre l’innovazione nella difesa con prodotti ecosostenibili, moderni e soprattutto efficaci”.

Agrofarma-Federchimica ha spiegato in un recente convegno che per portare un agrofarmaco sul mercato europeo, anche dopo l’approvazione, possono servire molti anni, con un ritardo dell’innovazione nei campi italiani ed europei che può superare i dieci anni rispetto ad altri Paesi. In Brasile, per esempio, il tempo medio per l’approvazione di una nuova sostanza è di 18-24 mesi. Il rischio è che altri, nel prossimo futuro, ci vendano prodotti agricoli più innovativi e sostenibili dei nostri.

“Un problema presente in Europa è quello legato al tema della percezione pubblica della chimica che viene vista in modo negativo – conclude Sacchetto - tuttavia la chimica è un alleato importante dell’agricoltura, dell’ambiente e dunque dei consumatori e porta innovazione, se non si cambiano le regole garantendo un terreno migliore per sviluppare molecole moderne in Europa molte aziende farmaceutiche sposteranno sempre più il loro interesse verso altri mercati e ci ritroveremo sempre meno competitivi”.

cs

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