«Sono emozionata, onorata e infinitamente grata per questo gesto, che è importante per me a livello di cuore, che mi fa sentire il vostro supporto, ma soprattutto per la riflessione che ne deriva e l’aiuto che può dare a tante persone. Perché sono tante le persone che lottano e combattono, ma che hanno bisogno di donatori (che sia sangue, midollo o piastrine)».
Scrive così la dipendente di ITT Motion Technologies di Barge, oggi in attesa di trapianto, nella lettera che ha inviato a chi ha reso possibile l’iniziativa “Match ITT”, organizzata il 26 marzo in collaborazione con Admo – Associazione Donatori Midollo Osseo. Un appuntamento pensato per informare, sensibilizzare e avvicinare alla donazione di midollo osseo, nato da una necessità concreta e diventato occasione di impegno e consapevolezza condivisa.
L’incontro si è svolto presso il ristorante aziendale ed è stato introdotto da Maria Graziano, Talent Management Director di ITT Italia, che ha ricordato quanto la vicinanza umana possa fare la differenza, in particolare nei momenti difficili. «La sua energia e il nostro calore possono essere d’aiuto per affrontare questo momento di difficoltà. Oggi iniziamo con il primo passo, rendendoci più consapevoli di cosa significhi il dono del midollo osseo. Questo può essere un inizio che va oltre noi. Ci sono tante persone che aspettano un gesto capace di fare una differenza enorme. Il dono è la forma più alta di amore, e merita un grazie anche all’azienda per la disponibilità, non scontata, a rendere possibile questo evento».
Durante l’incontro, Milena Bernardi, referente Admo Piemonte, ha spiegato in modo chiaro e coinvolgente cosa significhi diventare donatori e quali siano le reali modalità di donazione. Ha ricordato che la compatibilità tra donatore e ricevente non è basata sul gruppo sanguigno, ma su un tratto genetico chiamato Hla, e che le probabilità di trovare un donatore compatibile all’esterno della famiglia sono bassissime: una su centomila. Proprio per questo motivo, ogni nuova iscrizione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo può rappresentare un’occasione di salvezza.
Bernardi ha poi sottolineato che la donazione oggi avviene nella maggior parte dei casi tramite una procedura semplice e sicura: un prelievo del sangue simile a quello del plasma, attraverso cui si raccolgono solo le cellule staminali emopoietiche necessarie al trapianto. Una mattinata, qualche ora di riposo, nessun effetto collaterale significativo. In casi meno frequenti si ricorre al prelievo da osso del bacino, ma anche questa modalità è sicura e sempre su base volontaria. «Non ti pagano, è volontaria, anonima, gratuita. Ma può cambiare tutto per chi riceve».
A dare concretezza a queste parole è stata la testimonianza di Sofia, donatrice effettiva, oggi ventiduenne. A 19 anni, si è iscritta al registro per via dell’esperienza del padre, che aveva ricevuto una donazione di organi. Due anni dopo, è stata contattata: esisteva un paziente nel mondo con un profilo compatibile. Dopo una serie di controlli, la compatibilità è stata confermata. «Mi hanno chiesto se fossi disposta alla donazione. Ogni stadio del percorso ti chiedono se vuoi procedere. Quando ho detto sì, ho pensato a chi era dall’altra parte. La donazione è durata quattro ore. È stato un piccolo impegno per me, ma può avere fatto una differenza enorme per qualcuno».
L’evento ha permesso a molti di avviare il processo di iscrizione al registro, a partire da un semplice prelievo di saliva, che verrà effettuato nei prossimi giorni da personale sanitario direttamente in azienda.
A chiusura ideale dell’incontro, che serviva per informare le persone presenti sulla donazione e consentire a chi fosse interessato di avviare in un secondo momento il processo di iscrizione al registro, sono tornate in mente le parole della collega che, con la sua storia, ha dato origine all’iniziativa: «Un momento di solidarietà e altruismo come la tipizzazione può diventare un grande gesto per gli altri, ma anche per sé stessi».
Una riflessione che va dritta al cuore e che riassume il significato più profondo di “Match ITT”: la possibilità di trasformare un gesto semplice in un atto di speranza e di consapevolezza.