È proseguito in Tribunale a Cuneo il procedimento a carico di una donna denunciata dalla nipote per maltrattamenti sul posto di lavoro.
La ragazza aveva lavorato per cinque anni come addetta in una mensa di Mondovì. Poi, nel maggio 2021, quando anche sua zia venne assunta nel suo stesso luogo, la situazione sarebbe precipitata, al punto da farla decidere di licenziarsi qualche mese dopo.
Alla base della condotta contestata, come spiegato dalla persona offesa, vi sarebbero vecchi dissidi familiari fra sua madre e l’imputata. Accuse, queste, che nel corso dell’ultima udienza sono state rigettata dall’imputata. “Mi derideva, diceva che ero lenta e davanti agli altri nostri colleghi fischiettava e cantava per deridermi – aveva riferito in aula la nipote -. Alle volte, quando ero al lavaggio, per farmi dispetto metteva le teglie pulite in mezzo a quelle sporche. Mi diceva sempre che non ero capace di lavorare e che non valevo nulla”.
“Non le ho mai tirato le teglie - ha assicurato la donna -, tanto meno ho mai riso di lei”.
Nel corso dell’esame l’imputata ha anche accennato ad alcuni dissidi familiari intercorsi con la famiglia della nipote: “È successo tutto quando mi hanno messa come responsabile in mensa - ha concluso -. Forse la sua era gelosia”.
Alla prossima udienza si ascolteranno altri testimoni.