Il 22 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’Acqua, istituita nel 1992 dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questa risorsa vitale e sulle sfide globali legate alla sua gestione sostenibile.
Nel 2025, il tema centrale è la conservazione dei ghiacciai, una questione di primaria importanza nel contesto della crisi climatica. I ghiacciai rappresentano una riserva naturale di acqua dolce, fondamentale per l’equilibrio idrico del nostro pianeta. Tuttavia, il loro rapido scioglimento, a causa dell’aumento delle temperature globali, minaccia ecosistemi, comunità e settori produttivi, come l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico urbano.
I ghiacciai rappresentano infatti la più grande riserva di acqua dolce esistente al mondo e nel solo 2023, a causa dei cambiamenti climatici, hanno perso un equivalente idrico stimato in circa 5 volte la quantità di acqua presente nel Mar Morto.
Anche in Italia, i dati sui ghiacciai non sono rassicuranti. L’innalzamento delle temperature li sta progressivamente erodendo, rendendo fragili ed instabili quelli che ancora riescono a resistere. In Italia negli ultimi 60 anni l’arco alpino ha visto ridursi i suoi ghiacciai di circa il 30%.
Perché ancora oggi sembra ci sia bisogno di una Giornata mondiale dell’acqua? Perché i dati sulle risorse idriche del pianeta sono sconfortanti: l’allarme dell’ONU parla di un crescente fabbisogno d’acqua, per cui la domanda globale di acqua corrente aumenta al ritmo costante dell’1% all’anno, al punto che fra 30 anni potremmo aver bisogno del 30% di acqua in più, in un mondo che ne dispone sempre meno.
Proprio per questo motivo emerge la necessità di promuovere un uso responsabile dell’acqua affinché la risorsa idrica rimanga accessibile non solo alle generazioni attuali, ma anche a quelle future. Il futuro dell’acqua è il futuro di tutti.