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Cronaca | 21 marzo 2025, 18:07

Tre i carabinieri indagati per la morte di Gallib Ali. La legale: "Atto dovuto. Esame ha già escluso la presenza di lesività esterne sul corpo"

Prime importanti risultanze dall’accertamento autoptico svolto sulla salma del 22enne. Oltre 6mila euro già raccolti dalla sottoscrizione avviata per consentirne la sepoltura in Marocco

Gallib Ali, 22 anni, morto lunedì dopo quattro giorni di ricovero nella Rianimazione di Verduno

Gallib Ali, 22 anni, morto lunedì dopo quattro giorni di ricovero nella Rianimazione di Verduno

Sono tre i carabinieri in servizio presso la Compagnia di Alba iscritti nel registro degli indagati per la morte del 22enne Gallib Ali, il giovane spentosi lunedì 17 marzo dopo quattro giorni di ricovero nella rianimazione dell’ospedale di Verduno, dove era arrivato in coma in seguito al malore che lo avrebbe colpito nella notte tra giovedì e venerdì scorsi.

A confermare la circostanza è l’avvocata Valentina Gobbi, legale del foro di Padova che difende i tre militari per conto dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (Usic). "I tre soggetti – conferma la legale – sono i militari intervenuti quella notte presso il bed and breakfast del centro storico di Alba dove il giovane si trovava. Sarà l’indagine a fare chiarezza su quanto esattamente accaduto in quei minuti. La pattuglia era stata chiamata a intervenire perché il ragazzo, già noto ai militari, aveva dato in escandescenze".

"L’avviso di garanzia - aggiunge l’avvocata – è un atto dovuto e anche garantistico, da parte della Procura, visto che ci ha permesso di partecipare coi nostri consulenti all’accertamento autoptico svoltosi ieri all’ospedale di Asti. A tal proposito abbiamo nominato come consulenti di parte il dottor Francesco Romanazzi, direttore della Medicina Legale dell’Asl Cn2, e la dottoressa Maria Gugliazza, anche lei in servizio presso la Medicina Legale della Cn2".

L’esame autoptico è stato condotto dal dottor Valter Declame, direttore della struttura di Medicina Legale dell’Ospedale "Cardinal Massaja" di Asti, nominato dalla sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Asti Lorena Ghibaudo. Oltre ai due consulenti della difesa vi ha partecipato anche il dottor Federico Quaranta, incaricato dall’avvocato Piermario Morra, il legale cui l’Associazione Culturale Immigrati Alba ha chiesto di rappresentare i familiari del giovane.

In attesa che l’esito dell’autopsia venga prodotto entro i novanta giorni che il consulente del pubblico ministero si è riservato, periodo utile a compiere anche indagini di tipo chimico e tossicologico, secondo la stessa legale l’accertamento avrebbe già offerto alcune prime rilevanti indicazioni. "Un fatto molto importante – dice infatti l’avvocata Gobbi – è che ha già consentito di escludere la presenza di lesività esterne sul corpo del ragazzo, circostanza che conferma la correttezza e l’appropriatezza dell’azione condotta dai miei assistiti. In questo senso siamo assolutamente fiduciosi che quanto prima verrà fatta la necessaria chiarezza su tutta la vicenda e sul fatto che i carabinieri intervenuti sul posto abbiano agito nella piena legalità".

Nato e cresciuto ad Alba da genitori di nazionalità marocchina, residente a Neive, Gallib Ali lascia la giovane moglie, insieme a madre, padre e un fratello, tutti residenti in zona. Per ricordarlo gli amici del giovane hanno organizzato un corteo "commemorativo" in programma questa sera, venerdì 21 marzo, con inizio alle ore 20.30, partenza da piazza Michele Ferrero e arrivo in via Calissano, teatro dei fatti.

La manifestazione è sostenuta dall’Associazione Culturale Immigrati Alba, che ieri aveva comunicato di avere avviato una raccolta fondi finalizzata a coprire i costi del trasporto della salma in Marocco, "affinché la famiglia possa dare al giovane una degna sepoltura nel Paese d’origine". Mentre scriviamo la sottoscrizione avviata sul portale GoFundMe (qui) è arrivata a superare i 6.400 euro raccolti grazie a 295 donatori, su un obiettivo prefissato di 8mila euro. 

Ezio Massucco

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