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Economia | 21 marzo 2025, 07:00

Malattie di stagione: perché alcuni sintomi durano più a lungo?

Quando si parla di “malattie di stagione” si fa di norma riferimento a malattie di origine virali quali influenza, raffreddore comune, bronchite, laringite e infezioni respiratorie da virus respiratorio sinciziale.

Malattie di stagione: perché alcuni sintomi durano più a lungo?

Quando si parla di “malattie di stagione” si fa di norma riferimento a malattie di origine virali quali influenza, raffreddore comune, bronchite, laringite e infezioni respiratorie da virus respiratorio sinciziale (la più comune causa di bronchiolite nei bambini).

Più rare, ma comunque possibili, sono invece le malattie stagionali a origine batterica; ne è un esempio la faringite streptococcica, causata da un’infezione da streptococco di gruppo A.

Perché si parla di malattie di stagione?

Si parla di malattie di stagione perché, di solito, il picco dei casi si verifica in una determinata stagione, più comunemente in inverno, tant’è che, popolarmente, anche se non del tutto correttamente, si parla di malattie da raffreddamento.

Nella maggior parte di casi, il quadro clinico che le caratterizza si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni, ma non è poi così infrequente che alcuni sintomi e segni si protraggano più a lungo del previsto, anche quando la fase acuta è terminata.

Un tipico esempio è quello della tosse, un segno che può protrarsi nel tempo e creare un certo disagio. A questo proposito è del tutto naturale chiedersi quanto può durare la tosse e quali siano i motivi per i quali tale manifestazione si prolunghi.

A seconda dei casi, la tosse può durare da pochi giorni fino a qualche mese e su questo può incidere anche la reattività individuale; certe persone infatti hanno tempi di recupero più lenti da determinate patologie.

Detto ciò, una tosse cronica non deve essere sottovalutata perché potrebbe essere spia di una condizione medica più seria e quindi meritevole di approfondimenti diagnostici.

Perché alcuni sintomi durano più a lungo?

Uno dei motivi per cui alcuni sintomi durano più a lungo del previsto è legato all’infiammazione residua delle vie respiratorie. Può infatti succedere, dopo un’influenza o un raffreddore, che la mucosa delle vie aeree resti irritata anche se l’infezione è scomparsa. Ciò può portare a episodi di tosse persistente, in particolare se ci si trova a soggiornare in ambienti troppo secchi.

Si deve anche sottolineare il fatto che alcuni soggetti hanno vie respiratorie più sensibili di altri e questo può spiegare perché dopo un malanno di stagione, determinati sintomi e segni, come per esempio la tosse o l’irritazione alla gola, tendono a durare più a lungo.

Difese immunitarie indebolite e reinfezioni

In certi periodi e anche a seguito di un’infezione delle vie respiratorie, le difese immunitarie possono essere più deboli. Quando ciò si verifica, l’organismo è ovviamente più vulnerabile ad altre aggressioni da parte di virus o batteri.

Ciò può spiegare perché alcuni sintomi sembrino attenuarsi per poi tornare a riacutizzarsi. In altri termini, quando l’organismo è più debole, il rischio di una reinfezione è più concreto. In alcuni casi, fortunatamente non molto comuni, dopo un’infezione virale una persona può contrarre un’infezione batterica.

Il caso classico è quello della polmonite batterica, che può manifestarsi come complicanza dell’influenza.

In sostanza, il sistema immunitario, indebolito dall’infezione virale, non riesce a contrastare con la dovuta efficacia un’infezione batterica secondaria.

Sintomi come tosse e difficoltà respiratorie quindi persistono, ma non sono più legati alla malattia di stagione, quanto alla malattia che si è manifestata come complicanza.

Come gestire le malattie di stagione?

Per gestire le malattie di stagione e gli eventuali sintomi e segni persistenti, può essere utile adottare alcuni rimedi che favoriscono la guarigione; tra questi si ricordano un’adeguata idratazione, riposo e dieta adeguata.

Il ricorso a integratori a base di vitamine C, E, A, zinco, resveratrolo, echinacea ecc. può inoltre supportare il sistema immunitario.

Esistono poi integratori alimentari che possono lenire il fastidio provocato dalla tosse.

Per ridurre l’irritazione della gola possono essere d’aiuto anche rimedi naturali come il miele o le tisane lenitive, per esempio quelle a base di malva.

Un rimedio utile, infine, è anche quello di utilizzare gli umidificatori negli ambienti chiusi perché si può ridurre la secchezza delle vie respiratorie.

Detto ciò, quando determinati sintomi o segni durano più del previsto è opportuno confrontarsi con il proprio medico curante, allo scopo di evitare complicazioni che potrebbero richiedere tempi di guarigione piuttosto lunghi.

Richy Garino

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