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Economia | 19 marzo 2025, 16:08

Piemonte, occupazione sull'ottovolante: il 2024 ha portato una crescita dei posti di lavoro, ma il 2025 non promette nulla di buono

Rilevazione di Unioncamere tra luci (in passato) e ombre (in futuro). E un'azienda su due continua a non trovare candidati adatti da assumere

Piemonte, occupazione sull'ottovolante: il 2024 ha portato una crescita dei posti di lavoro, ma il 2025 non promette nulla di buono

Salita e discesa, come su un ottovolante. E' questo l'andamento dell'occupazione in Piemonte, dopo un 2024 che ha portato miglioramenti dal punto di vista dei posti di lavoro, ma con entrambi i piedi ormai in un 2025 che invece non promette nulla di buono. Lo dice la rilevazione di Unioncamere Piemonte, che registra un numero medio di occupati in Piemonte nel 2024 di 1.854mila, il 3% in più rispetto alla media 2023. Il 55,3% è rappresentato da persone di genere maschile contro il 44,7% di genere femminile. L’incremento del numero di occupati, pari a 53mila unità, è riconducibile a un aumento registrato in quasi tutti i comparti fatta eccezione per quello dell’agricoltura (-4,9%). L’aumento più sostenuto è stato registrato dalle costruzioni (+6,6%), seguite da commercio e turismo, in crescita del 6,3%. Con variazioni tendenziali ancora positive, sebbene inferiori alla media complessiva, troviamo le altre attività dei servizi (+2,4%) e l’industria in senso stretto (+1,7%).

PIÙ LAVORO, MENO PRECARI
Nel 2024 l’occupazione dipendente è cresciuta del 2,5%, mentre per quella indipendente si è registrata uno sviluppo del 4,7%. L’incremento occupazionale ha interessato in particolare gli occupati a tempo pieno (+4,0%), che rappresentano oltre l’84% del totale, mentre quelli a tempo parziale hanno evidenziato una flessione (-2,1%).

Nel 2024 sono stati gli occupati con diploma (+3,3%) a segnare un incremento superiore alla media complessiva regionale. Sono apparsi in aumento anche gli occupati con laurea e post-laurea (+2,8%) e in misura più ridotta i titoli di studio meno qualificati (-6,7%).

Sul fronte dei disoccupati si rileva un calo di 12mila unità rispetto al 2023. A differenza di quanto registrato a livello nazionale, in Piemonte nel corso del 2024 diminuiscono anche gli inattivi, il contenitore ’a fisarmonica’ delle non forze di lavoro è calato, infatti, di 28mila unità rispetto al 2023 (-2,5%).

Analizzando il tasso di occupazione appare evidente la crescita registrata sia dal Piemonte, che passa dal 67,1% del 2023 al 69,0% del 2024, sia dell’Italia che guadagna poco meno di un punto, attestandosi al 62,2%.

Permane anche nel 2024  in Piemonte il noto divario di genere, circa 13,3 punti separano il tasso di occupazione maschile (75,6%) da quello femminile (62,3%). Il dato piemontese è tuttavia migliore rispetto a quello medio nazionale, in Italia il gap  tra tasso di occupazione maschile e femminile è, infatti, di circa 17,8 punti.

Il tasso di disoccupazione della nostra regione si mantiene su livelli inferiori rispetto a quelli medi nazionali. Il Piemonte nel 2024 ha conseguito un tasso di disoccupazione del 5,4%, dato migliore rispetto a quanto evidenziato nel 2023 (6,2%). Anche l’Italia ha segnato un calo, passando dal 7,7% al 6,5% del 2024.

Anche per quanto concerne il tasso di disoccupazione esiste in Piemonte ancora un evidente scarto di genere, quello maschile nel 2024 si attesta al 4,9% e quello femminile al 6%.

Sul fronte della disoccupazione giovanile (15-24 anni), infine, il dato piemontese (18,3%) relativo al 2024, sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente (20,3%), continua ad essere marcatamente superiore a quello medio europeo (14,6%), ma inferiore rispetto al risultato nazionale (20,3%).

FUTURO IN OMBRA

Ma le cose sembrano andare peggio nell'immediato futuro: le aziende piemontesi prevedono di stipulare circa 27.670 contratti nel mese di marzo 2025, estendendo l'orizzonte temporale all'intero trimestre che va da marzo a maggio 2025, il numero di contratti programmati sale a 82.580. La tendenza risulta negativa sia a livello mensile (-2.020 entrate rispetto a marzo 2024, per una variazione tendenziale del -6,8%), sia su base trimestrale (-4.750 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Questa contrazione delle previsioni di assunzione a livello regionale è generalizzata, interessando diversi settori sia nel comparto industriale che in quello dei servizi.

Le entrate previste in Piemonte per marzo 2025 rappresentano una quota del 21,1% delle 130.900 assunzioni stimate per il Nord Ovest e il 6,1% del totale nazionale, che si aggira intorno alle 456mila. Questi dati emergono dal Bollettino del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla base di interviste condotte su un campione di imprese tra il 29 gennaio e il 12 febbraio 2025.

Per quanto riguarda la tipologia di impiego, il 79,1% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, dato in crescita di tre punti rispetto al mese precedente. I lavoratori somministrati rappresentano il 12,8%, i collaboratori l'1,8%, mentre gli altri lavoratori non alle dipendenze costituiscono il 6,4%.

La domanda di lavoro per marzo 2025 è sostenuta principalmente dai contratti a tempo determinato, che rappresentano il 60% delle entrate programmate (in aumento di due punti rispetto al mese precedente), seguiti dai contratti a tempo indeterminato, che costituiscono il 28% dei casi. L'apprendistato è la tipologia contrattuale prescelta per il 9% delle entrate, mentre le altre forme contrattuali rappresentano una quota residuale del 3% del totale regionale. Delle 27.670 entrate previste in Piemonte per marzo 2025, il 14% è costituito da laureati (in calo di due punti percentuali rispetto al mese precedente), il 27% da diplomati, mentre le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell'obbligo rappresentano rispettivamente il 38% e il 18%.

Analizzando i dati relativi al trimestre marzo-maggio 2025, si osserva come il settore dei servizi continui a generare la quota più consistente della domanda di lavoro, con 56.490 entrate, pari al 68,4% del totale (circa 1.010 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente). L'industria prevede 26.090 entrate, creando il 31,6% della domanda totale e registrando un calo di 3.740 unità rispetto al periodo marzo-maggio 2024.

UN'AZIENDA SU DUE NON TROVA
A marzo 2025 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa il 49,5% delle assunzioni programmate in Piemonte. La quota di imprese che prevede di avere difficoltà a reperire i profili desiderati è sovrapponibile al dato rilevato nel mese di febbraio 2025 e lievemente inferiore a quello di marzo 2024 (49,9%). La quota di aziende piemontesi che dichiara difficoltà di reperimento è superiore di oltre 1 punto percentuale a quella nazionale (48,2%). Nel 32,0% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, la preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 13,2% delle aziende intervistate.

"L'analisi del mercato del lavoro nel 2024 in Piemonte evidenzia dinamiche di crescita occupazionale pur in un contesto di variabili complesse. L'occupazione mostra un trend positivo, trainato dai settori delle costruzioni e del turismo, con un incremento complessivo degli occupati e una diminuzione della disoccupazione. Purtroppo, però, le previsioni occupazionali per il 2025 indicano una contrazione delle assunzioni, sia a livello mensile che trimestrale. Prioritaria è l'attenzione al mismatch tra domanda e offerta di lavoro, attraverso il potenziamento dei servizi di orientamento e formazione professionale, in stretta collaborazione con le imprese e il sistema scolastico. Si rende necessario un investimento mirato nello sviluppo di competenze digitali e green, in linea con le esigenze del tessuto produttivo regionale. Tutti temi su cui il sistema camerale regionale è impegnato concretamente", commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

"I dati sull’occupazione in Piemonte confermano il lavoro svolto dalla Regione e dal Governo per favorire la crescita e la stabilità del mercato del lavoro. L’aumento del tasso di occupazione e la riduzione della disoccupazione testimoniano che le nostre politiche attive stanno dando risultati concreti. È essenziale colmare il gap tra domanda e offerta e garantire ai cittadini opportunità lavorative di qualità, rispondendo alle esigenze del nostro tessuto produttivo e preservando la competitività del Piemonte ed è quello che stiamo facendo”, ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

Massimiliano Sciullo

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