Politica - 19 marzo 2025, 16:11

Calderoni (PD): "Infrastrutture in provincia di Cuneo, anche Confindustria conferma il grave ritardo che la Granda subisce"

"Senza infrastrutture moderne il Cuneese rischia di perdere competitività e opportunità di sviluppo"

Mauro Calderoni

Il convegno di lunedì 17 marzo in Confindustria Cuneo, organizzato dall’Osservatorio regionale OTI Piemonte, ha offerto uno spunto di riflessione importante sullo stato delle infrastrutture nella provincia di Cuneo e confermato ciò che sosteniamo da tempo. I dati presentati hanno tolto ogni residuo di ambiguità: nonostante la convergenza politica tra Provincia, Regione e Governo, le grandi opere strategiche per il territorio continuano a procedere a rilento, quando non sono ferme. 

«L’analisi emersa è chiara e non può essere ignorata – afferma Mauro Calderoni, consigliere regionale del Partito Democratico –. Non si può più parlare di responsabilità frammentate o di mancanza di interlocutori: oggi le principali istituzioni locali e nazionali condividono la stessa maggioranza politica, eppure i nodi cruciali per lo sviluppo del Cuneese restano irrisolti». Tra le criticità più evidenti figurano il mancato completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, i ritardi nella riapertura del tunnel di Tenda e l’assenza di investimenti strutturali sul potenziamento ferroviario e sulla viabilità di collegamento con il resto del Piemonte e la Liguria. A preoccupare ulteriormente è l’esclusione della provincia dai nuovi corridoi europei “TEN-T”, che rischia di isolare ancora di più il territorio dalle principali direttrici di trasporto merci e passeggeri. Un altro tema che merita una riflessione riguarda la scelta di individuare in Mondovì la futura Zona Logistica Semplificata (ZLS) per la provincia. È davvero questa la soluzione più lungimirante per favorire le grandi aziende esportatrici del Cuneese?

Non sarebbe più strategico e funzionale pensare ad un’area situata tra il Cuneese, il Fossanese e il Saviglianese, maggiormente baricentrica rispetto ai principali poli produttivi provinciali e con accesso diretto alle infrastrutture autostradali, ferroviarie e aeroportuali? Avremmo voluto confrontarci su questo argomento con la Provincia ed i sindaci, almeno delle città più grandi (che avrebbero potuto portare le istanze dei territori di riferimento), e l’abbiamo proposto più volte, ma è sempre mancata la volontà di chi governa le istituzioni e le principali associazioni di categoria di allargare il tavolo di discussione su questo tema.

«Senza infrastrutture moderne – conclude Calderoni – il Cuneese rischia di perdere competitività e opportunità di sviluppo. È fondamentale però che le priorità vengano stabilite attraverso un processo davvero partecipato che, partendo dall’esistente, individui le esigenze future con uno sguardo lungimirante. Solo così sarà possibile superare i ritardi accumulati e contrastare i campanilismi che ancora oggi ostacolano il progresso della Granda».

comunicato stampa