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Attualità | 18 marzo 2025, 10:15

Acqua pubblica, Beni Comuni e Cuneo Mia chiedono che la città si schieri contro la proposta di gestione "mista" di Egea Acque

L'ordine del giorno verrà discusso nel prossimo Consiglio comunale, in programma lunedì 24 e martedì 25 marzo

Condutture dell'acqua dell'ATO4

Condutture dell'acqua dell'ATO4

Che Co.Ge.Si. – società consortile individuata nel marzo 2019 dalla Conferenza d’Ambito Territoriale 4 del Cuneese come gestrice pubblica del servizio idrico integrato dell’intera provincia – venga messa nelle condizioni di far fronte al pagamento del Valore Residuo per poter subentrare completamente al gestore privato Egea Acque. Ma, soprattutto, che la proposta di gestione mista di quest’ultima venga totalmente rigettata.

Sono queste le richieste – assieme a quella di permettere a Co.Ge.Si. di fare pienamente fronte al finanziamento degli investimenti previsti nei prossimi anni (e, specialmente, dei lavori legati al PNRR presentati nella giornata di ieri, 17 marzo) – che i gruppi consiglieri di minoranza Cuneo Mia e Cuneo per i Beni Comuni hanno inserito nell’ordine del giorno congiunto presentato al presidente del Consiglio comunale Marco Vernetti.

Il documento si rifà al referendum del 2011, che com’è noto ha stabilito come pubblica la gestione dell’acqua a livello nazionale, provinciale e comunale. Una decisione che l’assemblea generale dei sindaci della provincia ha confermato nel 2013, nel 2015 e nel 2018 e che la Conferenza d’Ambito Territoriale 4 del Cuneese ha tradotto in delibere nel 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018. Solo nel 2024, però, Mondo Acqua, Alpi Acque e Alse hanno liquidato il socio privato – Egea Acque, appunto - entrando in Co.Ge.Si.

A dicembre 2024 l’Assemblea dei sindaci ha posto come data ultima per concludere il passaggio alla gestione totalmente pubblica quella del 30 giugno 2025, con il pagamento del Valore Residuo a Egea Acque: il gestore privato ha però recentemente contestato a Co.Ge.Si. il mancato pagamento entro il 31 dicembre dell’anno scorso, e ha proposto una gestione mista provinciale che – secondo gli scriventi – nei fatti contraddice l’esito referendario e obbliga i sindaci ad abiurare alle proprie decisioni.

Se ne parlerà nel Consiglio comunale di marzo, in programma per la fine del mese.

Simone Giraudi

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