I lavoratori della Diageo di Santa Vittoria d'Alba tornano ad incrociare le braccia nel giorno in cui a Roma, presso il ministero del Lavoro, dove il confronto si era già aperto, e al ministero delle Imprese e del Made in Italy si svolgono due tavoli di lavoro sulla delicata questione occupazionale dello stabilimento.
341 i dipendenti coinvolti. Erano 349 fino a qualche settimana fa, otto nel frattempo hanno fortunatamente trovato una nuova collocazione. A questi vanno aggiunti 25 lavoratori tra uomini e donne che lavorano in appalto: tutti stanno sperando il subentro di un nuovo imprenditore in grado di garantire la continuità produttiva, con il conseguente salvataggio del posto di lavoro.
In contemporanea, sul piazzale dello stabilimento del piccolo paese del Roero ed a Roma di fronte al Ministero, si terranno due presidi: più imponente quello piemontese, ma altrettanto partecipato quello nella capitale, dove sono attese una cinquantina di persone che raggiungeranno Roma per protestare.
"Abbiamo organizzato due presidi – affermano i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil in una nota – per dare voce alle lavoratrici ed ai lavoratori nel ribadire le nostre priorità: continuità produttiva del sito, salvaguardia occupazionale e un piano sociale dignitoso rispondente dei fabbisogni. Il presidio di Santa Vittoria d’Alba è aperto a chiunque voglia dare un segnale di solidarietà, siano essi delegate e delegati di altre realtà lavorative o cittadine e cittadini. È importante esserci per affermare con forza le nostre posizioni, per riconoscere al lavoro la sua dignità e per salvaguardare un territorio".
Ricordiamo che l'attuale proprietà Diageo, nonostante l'attività e le commesse nello stabilimento di Santa Vittoria d'Alba proseguano senza sosta e con ottimi riscontri, ha deciso irrevocabilmente di chiudere e trasferire la produzione nel Nord Europa entro il giugno 2026. Una decisione assurda secondo i sindacati, ma anche voce del presidente della Regione Alberto Cirio più volte intervenuto in merito.
Le sigle sindacali, che continuano a chiedere il ripensamento dell'azienda circa la chiusura di Santa Vittoria d'Alba, pretendono nel contempo sia fatta chiarezza sul futuro dei lavoratori. Nel corso delle trattative odierne a Roma tratteranno per ottenere i maggiori benefici economici possibili per le persone coinvolte.