/ Economia

Che tempo fa

Economia | 17 marzo 2025, 18:21

Il colosso Dana cede gli stabilimenti italiani: la protesta dei lavoratori a Sommariva Perno

Oggi il presidio proclamato dalle sigle del comparto metalmeccanico che chiedono l’intervento di Ministero e Regioni. La solidarietà di Calderoni e Gribaudo

Il presidio dei lavoratori Dana a Sommariva Perno

Il presidio dei lavoratori Dana a Sommariva Perno

"Chiediamo un incontro di gruppo in sede istituzionale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il coinvolgimento delle Regioni interessate, per discutere del futuro occupazionale e industriale dei siti produttivi in occasione della preannunciata e imminente vendita del ramo off-highway. Diciamo 'no' a delocalizzazioni e a esternalizzazioni che possano mettere a rischio posti di lavoro e competenze strategiche. È fondamentale che il futuro acquirente presenti un piano industriale chiaro, che escluda chiusure e licenziamenti, garantendo la continuità produttiva e occupazionale. Finora Dana ha evitato un confronto trasparente con le organizzazioni sindacali e, al contempo, ha assunto atteggiamenti nei confronti dei lavoratori e dei delegati sindacali non sempre corretti e rispettosi. È necessario un cambio di rotta immediato".

Queste le motivazioni con le quali, a partire dalla giornata di oggi, lunedì 17 marzo, Fim, Fiom e Uil hanno indetto unitariamente quattro ore di sciopero negli stabilimenti italiani del gruppo Dana, multinazionale della meccanica Usa presente in provincia di Cuneo con l’ex Graziano Trasmissioni di località Piano a Sommariva Perno (217 dipendenti) e con lo stabilimento di via dell’Aviazione a Cervere (190 addetti).

Oggi gli addetti dello stabilimento roerino si sono fermati per una mobilitazione che ha incassato anche la solidarietà del consigliere regionale Pd Mauro Calderoni e della parlamentare e vicepresidente nazionale dem Chiara Gribaudo: «Esprimiamo piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti nella cessione del ramo off-highway e sosteniamo con forza le richieste delle organizzazioni sindacali – dichiarano -. È inaccettabile che di fronte a una decisione di tale rilevanza, che mette a rischio centinaia di posti di lavoro e la continuità produttiva di uno dei settori strategici per il Piemonte, non vi sia ancora stata una comunicazione trasparente e un confronto chiaro con i lavoratori e le istituzioni. La Regione non può rimanere spettatrice: serve un intervento immediato per tutelare l’occupazione, difendere le competenze presenti nei nostri territori e scongiurare il rischio di delocalizzazioni».

Calderoni e Gribaudo sollecitano quindi il presidente del Piemonte Alberto Cirio e l’assessora al Lavoro Elena Chiorino ad attivarsi con urgenza, assumendo un ruolo di primo piano nella difesa del tessuto industriale piemontese: «Chiediamo che la Regione Piemonte si faccia promotrice presso il Governo di un tavolo di crisi per discutere il futuro degli stabilimenti Dana e di tutti i lavoratori coinvolti. È necessario garantire che ogni eventuale cessione avvenga con piena trasparenza, nel rispetto delle tutele occupazionali e con un chiaro impegno a mantenere produzione e competenze sul nostro territorio».

E. M.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium