Il Comune di Cherasco, Slow Food Fossano e l’Istituto Comprensivo “Sebastiano Taricco” di Cherasco hanno rinnovato il protocollo d’intesa per il progetto “Orto Slow Food”.
Il progetto, già attivo da qualche anno, prevede che i piccoli alunni della scuola dell’infanzia di Cherasco, guidati dalle insegnanti, realizzino e curino un orto: iniziativa di importanza rilevante volta, tra le altre cose, al potenziamento dell’educazione ambientale e alimentare. Slow Food Fossano, anche attraverso il supporto dell’Ufficio Educazione di Slow Food Italia, ha il compito di fornire ai docenti le linee guida per la coltivazione dell’orto. Queste sono volte alla realizzazione di un orto coltivato con processi produttivi biologici o biodinamici, senza organismi geneticamente modificati (OGM) e con ortaggi del territorio. Il valore aggiunto del progetto sono i nonni e le nonne degli alunni che supportano insegnanti e bambini nella cura dell’orto.
Collaborano ad impreziosire il progetto, infine, un’uscita sul territorio a tema ambientale per le sezioni e interventi formativi e di educazione alimentare, sensoriale e del gusto programmati per i genitori.
«Il progetto “Orto Slow Food” rappresenta un’importante opportunità per sensibilizzare le nuove generazioni su temi fondamentali come il rispetto per l'ambiente, una sana alimentazione e la sperimentazione dell’attesa. – dicono il sindaco Claudio Bogetti e l’assessore Stefania Allasia - La coltivazione di un orto, infatti, non solo offre un'esperienza pratica di educazione alimentare, ma promuove anche il consumo consapevole e la valorizzazione di prodotti locali e stagionali. I bambini, inoltre, imparano ad attendere i ritmi della natura, aspettano con pazienza osservando pian piano i cambiamenti, rispettando e curando i piccoli ortaggi. Nell’epoca del “tutto e subito”, questo è un aspetto da non sottovalutare. La cura dell’orto e la sperimentazione dei ritmi della natura permettono di approcciarsi a questi temi in modo concreto e appassionante, in un progetto ad ampio respiro, che coinvolge tutta la famiglia. L'orto diventa così non solo un laboratorio di coltivazione, ma un vero e proprio strumento educativo che stimola cura, curiosità, creatività, rispetto e gestione dell’attesa e apre le porte a un cambiamento positivo nel rapporto con il cibo, l'ambiente e la natura».