Tocca quasi quota quattro punti il valore d’incidenza della mortalità sul lavoro della provincia di Cuneo, dato che la posiziona incontrovertibilmente nella “zona rossa” di rischio e pericolo secondo la classificazione operata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente di Vega Engineering (basato su dati Inail datati al 31 gennaio scorso).
La pubblicazione dell’analisi di Vega risale all’inizio di questa settimana, e si propone di dividere l’intero territorio nazionale in fasce colorate a seconda dell’incidenza delle morti sul lavoro; la fascia bianca riguarda quelle regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale (che si attesta sui due morti ogni milione di lavoratori), quella gialla le regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale, quella arancione le regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale e quella rossa le regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.
La provincia di Cuneo figura in classifica, come detto, con un risultato di 3,8 punti. Superiore a quello della vicina Asti (3,3) ma di molto inferiore a quello di Torino (11,1). Non se la passa bene, tra le regioni, nemmeno il nostro Piemonte: anche per lui zona rossa e quasi tre morti ogni milione di lavoratori.