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Attualità | 14 marzo 2025, 15:11

Provincia di Cuneo 15ª in Italia per reddito disponibile delle famiglie. In due anni una crescita del 12,3%

Valore assoluti passati da 13 a 14,6 miliardi di euro, segnando una delle migliori performance regionali. La disponibilità pro capite è di 25.132 euro, contro i 34.885 euro della primatista Milano

Provincia di Cuneo 15ª in Italia per reddito disponibile delle famiglie. In due anni una crescita del 12,3%

L’analisi di Unioncamere-Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, basata sulle stime 2023 del reddito disponibile delle famiglie consumatrici, conferma una crescita generalizzata in Italia, con il Nord in vantaggio sul resto del Paese. In questo contesto, Cuneo e il Piemonte si distinguono per solidità economica e aumento dei redditi.

Il reddito disponibile delle famiglie cuneesi è cresciuto del +12,3% tra il 2021 e il 2023, superando la media nazionale dell’11,3% e quella piemontese (11,7%). In termini assoluti, il valore è passato da 13 miliardi di euro a 14,6 miliardi, segnando una delle migliori performance regionali.

Anche il reddito pro-capite conferma la solidità economica della Granda: nel 2023 si attesta a 25.132 euro per abitante, tra i più alti del Piemonte, dietro solo a Torino (25.852 euro) e sopra Alessandria (22.089 euro). Cuneo si colloca al 25° posto nella classifica nazionale per reddito disponibile pro-capite, mantenendo una posizione di rilievo tra le province italiane più dinamiche.

A livello regionale, il Piemonte ha visto un incremento del +11,3%, con il reddito disponibile complessivo passato da 93,2 miliardi di euro nel 2021 a 103,8 miliardi nel 2023. Il reddito pro-capite regionale ha raggiunto 24.416 euro, segnando una crescita dell’11,7% rispetto ai 21.864 euro del 2021.

Il Nord-Ovest si conferma trainante, con un aumento complessivo del +11,9%, mentre il Nord Italia nel suo complesso ha registrato un +13,4%. “Cuneo e il Piemonte si confermano tra le aree più solide del Paese”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore del Centro Studi Tagliacarne. “L’incremento del reddito disponibile è sostenuto dal lavoro dipendente e da un tessuto produttivo in grado di mantenere competitività e stabilità”.

Il divario Nord-Centro resta

A livello nazionale, la classifica vede i maggiori incrementi a Sondrio (+17% a ), Belluno (+15,4%) e Imperia (+15,1%), mentre Roma, con un +9,5%, scivola al 94° posto. Milano si conferma la città con il reddito pro-capite più alto d’Italia, con 34.885 euro per abitante, oltre due volte e mezzo il valore di Foggia, ultima con 14.554 euro. Dopo Milano sul podio figurano Bolzano (31mila) e Monza e Brianza (29mila). 

Secondo Esposito, “la geografia dei redditi mostra un quadro più equilibrato rispetto alla produzione, ma restano differenze importanti. I trasferimenti pubblici, seppur in calo, incidono ancora per il 40% nel Mezzogiorno, mentre nel Centro Italia il ritmo di crescita è più lento rispetto al Nord”.

A trainare l’incremento del reddito disponibile è il lavoro dipendente, aumentato dell’11,8% nel triennio, anche grazie alla crescita dell’occupazione (+850mila unità). Tuttavia, l’inflazione del +14,2% ha eroso il potere d’acquisto, vanificando parte dei guadagni.

redazione

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