Attualità - 13 marzo 2025, 11:00

Cuneo, trenta giorni per determinare il destino della causa civile su piazza Europa

Nella mattinata di oggi (13 marzo) si è tenuta la prima udienza, nella quale si sono paventati ritardi sul cronoprogramma. L’avvocata Cuffaro: “La riqualificazione non è un diritto, la salute dei cittadini sì”

Cuneo, trenta giorni per determinare il destino della causa civile su piazza Europa

C’è da aspettare, indicativamente trenta giorni. E, nel frattempo – come ricordato dall’avvocata torinese Virginia Cuffaro -, da non abbandonare l’attività di presidio della piazza più discussa del recente periodo per quanto riguarda il capoluogo di provincia, ovvero piazza Europa.

Questo il risultato della prima udienza, occorsa nella mattinata di oggi (giovedì 13 marzo) della causa civile intentata dalle associazioni cuneesi – ambientaliste e cittadine – contro il progetto di restyling della piazza come proposto dall’amministrazione comunale. Nodo cardine della protesta sostenuta anche da diversi consiglieri comunali della minoranza cittadina, come noto, la modifica del progetto stesso in maniera da salvaguardare i dieci cedri dell’Atlante attualmente presenti.

Sia noi che la controparte abbiamo presentato le rispettive ragioni e la giudice, molto preparata, si è riservata – ha detto l’avvocata Cuffaro -. L’amministrazione comunale ha sottolineato come il diritto alla salvaguardia dell’ambiente non possa bloccare lo sviluppo della città, che il loro unico fine sia la riqualificazione della piazza e, infine, che la sede giusta per un ricorso di questo tipo sarebbe stata quella del TAR: tutte deduzioni che non ci sorprendono”.


[L'avvocata Virginia Cuffaro]

Nell’occasione della prima udienza, alle 9 di oggi, fuori dal tribunale civile di Cuneo si sono riuniti circa 60 tra i cittadini che compongono il fronte del “no” all’abbattimento degli alberi, insieme ai consiglieri comunali Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) e ai rappresentanti delle sigle ambientaliste. Che si sono poi riuniti per un piccolo momento di confronto nei vicini giardini Dino Fresia.

La riqualificazione e lo sviluppo urbano non sono diritti come quello alla salute, però, e comunque possono essere attuate entrambe mantenendo i cedri nella piazza – ha continuato -. La concezione contraria ha contribuito a portare la società e il mondo sull’orlo del baratro e non crediamo sia particolarmente orientata in senso costituzionale. I diritti che difendiamo con questa causa devono essere tutelati anche davanti all’operato della pubblica amministrazione, se questa agisce in senso antigiuridico incaponendosi nel voler abbattere alberi perfettamente sani”.


[Il momento di incontro ai giardini Fresia]

Come detto, quindi, i prossimi trenta giorni saranno di attesa. E se la decisione del tribunale civile dovesse non premiare le associazioni, la sentenza si potrebbe impugnare (soltanto una volta). Intanto – secondo quanto emerso proprio durante l’udienza - l’iter amministrativo legato al progetto della riqualificazione sembra aver incontrato ulteriori rallentamenti: il cronoprogramma avrebbe subito un nuovo cambiamento e l’inizio dei lavori previsto per il prossimo giugno – così da concluderli entro luglio – non sembrerebbe più così sicuro.