/ Politica

Che tempo fa

Politica | 12 marzo 2025, 17:35

Calderoni (Pd): “Tanti segnali mi fanno dire che si tornerà al voto per la Regione nel 2027”

Il consigliere regionale, prossimo a lasciare la segreteria provinciale del suo partito, fa una previsione durante l’assemblea di “Insieme si può” mentre sferza con inusitata veemenza Cirio e la maggioranza di centrodestra

L'intervento di Calderoni all'assemblea di "Insieme si può"

L'intervento di Calderoni all'assemblea di "Insieme si può"

“Cirio e la sua maggioranza sono refrattari a qualsiasi confronto. La Regione è sull’orlo del baratro. È stato approvato un bilancio “da brividi” rispetto al quale non abbiamo avuto dubbi sul voto contrario perché aleggia lo spettro della Corte dei Conti. Nella Sanità c’è un buco di 700 milioni di euro col quale presto si dovranno fare i conti e saranno lacrime e sangue”.

È un attacco duro, senza appello, quello che Mauro Calderoni rivolge al presidente Cirio e alla sua maggioranza regionale, nel corso dell’assemblea di “Insieme si può” , l’associazione che rappresenta la maggioranza consiliare di Saluzzo, tenutasi ieri sera, martedì 11 marzo, al circolo Interno 2.

“Il presidente è bravo a dissimulare – ha detto Calderoni riferendosi a Cirio – mentre noi fatichiamo a far passare una nostra comunicazione che fotografa la situazione per quel che è, cioè disastrosa”.

Il consigliere regionale dem, ex sindaco di Saluzzo, è un fiume in piena.

Non concede alcun beneficio condizionale a affonda i suoi attacchi senza pietà nei confronti di una maggioranza regionale che giudica “litigiosa” e “inconcludente”.

“Abbiamo cercato il dialogo, avanzato proposte ma sono tutte cadute nel vuoto. Non per questo – ha affermato – rinunciamo a dire la verità. I piemontesi prima o poi dovranno prendere atto che la realtà dei fatti è ben diversa dalla narrazione che ne fa Cirio”.

E poi, di fronte alla platea, ha azzardato due previsioni che non potranno non agitare le acque della politica.

La prima. “Gli enti locali, a partire dai piccoli Comuni dopo i tagli decisi dal governo nella legge finanziaria – ha detto - sono al collasso e non potranno reggere a lungo. Su Saluzzo, ma questo vale anche per altre realtà, aumenterà la pressione perché i piccoli centri, a partire dalle valli, non saranno più nelle condizioni di garantire anche solo i i servizi minimi. Un fatto che determinerà squilibri profondi nelle dinamiche territoriali del Cuneese”.

La seconda. “La maggioranza regionale si comporta come se fosse in perenne campagna elettorale, situazione – ha considerato - che mi fa dire che la Regione non arriverà alla scadenza del 2029 ma nel 2027, anno in cui ci saranno le elezioni politiche nazionali, si tornerà alle urne anche in Piemonte. Venuta meno la possibilità di un terzo mandato, sono infatti convinto che Cirio non intenda chiudere la sua carriera politica. Per questo – ha osservato - cercherà una candidatura al Parlamento facendo finire la legislatura regionale con due anni di anticipo”.

Giampaolo Testa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium