Politica - 11 marzo 2025, 12:08

Saluzzo, è polemica per il doppio ruolo di Momberto, presidente del Consiglio comunale e neo segretario Pd

Le minoranze sollevano il caso chiedendosi come potrà assolvere alla doppia funzione di uomo di partito e di garante super partes dell’assemblea municipale 

Andrea Momberto

Non sono passate 24 ore dal congresso del circolo Pd del Monviso, che ha visto l’elezione a segretario di Andrea Momberto che già fioccano le polemiche.

Le minoranze hanno diffuso un comunicato stampa nel quale manifestano perplessità per questo suo doppio ruolo.

Scrivono i consiglieri di opposizione: “Abbiamo appreso con sorpresa dai giornali che il presidente del Consiglio comunale, Andrea Momberto, è stato nominato segretario cittadino del Partito Democratico. Una notizia che pone evidenti interrogativi sulla tenuta dell’imparzialità di una carica che, per sua natura, dovrebbe essere terza e garante dell’intero Consiglio Comunale, non certo parte attiva di una forza politica locale.

Ricordiamo – osservano - che il ruolo di presidente del Consiglio comunale gli era stato affidato in un contesto ben diverso, quando non ricopriva incarichi di partito e poteva ancora rivestire quel ruolo di equilibrio e mediazione richiesto dalla sua funzione. Oggi, invece, è a tutti gli effetti un dirigente politico locale, con responsabilità dirette nella linea e nelle scelte del Partito Democratico in città. Sorge dunque una domanda legittima: può Momberto continuare a svolgere il suo ruolo con la stessa imparzialità? È compatibile il suo nuovo incarico con la funzione di garanzia che dovrebbe esercitare nell’interesse di tutta l’assemblea consiliare? Noi crediamo di no”.

I consiglieri di centrodestra, pur senza toni polemici, auspicano una rinuncia all’incarico attualmente svolto.

“Nel rispetto delle istituzioni e dei cittadini, crediamo che un passo indietro da parte del signor Momberto sarebbe un gesto auspicabile e garbato, in nome di quella coerenza e correttezza che egli stesso, fino a ieri, ha dichiarato di voler rappresentare. Infine – annotano ancora -, non possiamo non interrogarci su un punto: che fine ha fatto il civismo tanto sbandierato alle elezioni? Quella maschera che ha permesso a molti di presentarsi come espressione della “società civile” oggi cade, rivelando appartenenze ben definite e una direzione politica sempre più evidente. 

Gli elettori della lista “Insieme si può” si riconoscono ancora in queste scelte? 

O assistiamo alla progressiva trasformazione di un gruppo che si rivelava “inclusivo e trasversale” ma che, passo dopo passo, si sta mostrando per quello che è realmente: una sinistra di partito, con i suoi dirigenti e le sue logiche interne?”.