Si è tenuta ieri a Valmala la commemorazione dell’eccidio avvenuto il 6 marzo 1945, quando nove partigiani della brigata Morbiducci furono uccisi dai fascisti della Repubblica Sociale Italiana. L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità civili, militari e associazioni partigiane, oltre a molti cittadini accorsi per rendere omaggio ai Caduti.
La cerimonia ha avuto inizio alle 10 con la deposizione di una corona d’alloro davanti al cippo dedicato ai partigiani trucidati. A seguire, è stata celebrata la messa da don Federico Riba, rettore del Santuario di Valmala.
Il sindaco di Busca, Ezio Donadio, ha aperto il momento istituzionale con un discorso introduttivo, seguito dall’orazione ufficiale della sindaca di Piasco, Stefania Dalmasso.
Nel suo intervento, Dalmasso ha ricordato i nomi dei nove partigiani uccisi: Ernesto Casavecchia, Giorgio Minerbi, Andrea Ponzi, Tommaso Racca, Pierino Panero, Alessandro Rozzi, Ivan Volhov Pavlovich, Francesco Salis e Biagio Trucco.
“Cosa è cambiato 80 anni dopo? - Ha posto la domanda Dalmasso -
Mentre molte atrocità della Seconda Guerra Mondiale non sono ripetute esattamente nella stessa forma, ma la violenza e l'ingiustizia contro i civili permangono nella storia moderna. È fondamentale che, attraverso l'educazione e il ricordo, si continui a lottare per un mondo più giusto e pacifico.
La forza del movimento partigiano si è fondata nella pluralità di posizioni interne che hanno rappresentato la sua principale ricchezza.
Proprio questa è stata l’eccezionalità della Resistenza italiana.
Oggi, - ha concluso la sindaca di Piasco - per contrastare i venti destroidi, dobbiamo trovare quel minimo comune denominatore collettivo e conservarlo il tempo necessario per condurre in porto questa ‘lotta’.
Dalmasso ha poi sottolineato il ruolo fondamentale delle donne nella Resistenza: “Un pensiero oggi, il giorno dopo l’ 8 marzo, a che cosa le donne, le mamme, le fidanzate, le sorelle, le ragazze, hanno fatto nei 20 mesi della Resistenza. Senza di loro i ribelli in montagna letteralmente non sarebbero sopravvissuti. Furono loro a procurare il cibo, a consegnare le lettere, a curare i feriti, a comporre con pietà i morti, proprio come qui a Valmala”.
Alla commemorazione erano presenti l’assessore regionale Marco Gallo con il consigliere Mauro Calderoni e il consigliere provinciale Silvano Dovetta, insieme a numerosi sindaci e amministratori locali.
Tra le associazioni partigiane, hanno preso parte all’evento il presidente provinciale dell’Anpi, Paolo Allemano, e Dario Peirano, presidente dell’Anpi Verzuolo e Valle Varaita, organizzatrice dell’evento, e i rappresentanti di altri sodalizi partigiani del Cuneese
Dopo la cerimonia, i presenti si sono ritrovati per un pranzo conviviale, occasione per condividere memorie e riflessioni sul valore della Resistenza e sulla necessità di tramandarne la storia alle nuove generazioni.