Riceviamo e pubblichiamo la lettera, firmata da Guido Giordana (sindaco di Valdieri, presidente Unione Alpi del Mare)), Paolo Giraudo (sindaco di Roccavione) e Bruno Viale (sindaco di Roaschia) ed intitolata "Innoviamo le Unioni Montane".
Nel documento viene sottolineata la necessità di rivedere la gestione degli enti oltre che l'importanza dei piccoli comuni di montagna, "realtà strategica per il presidio del territorio".
LA LETTERA
"Non eravamo degli alieni da guardare con sospetto quando, mesi fa, eravamo fra i pochi che avvertivano la necessità di innovare le Unioni Montane, di rivederne tipo di gestione, contenuti, ambiti territoriali omogenei, vincoli, ripartizione dei contributi, funzioni realistiche e fattibili. Nel 2013 il centrodestra, al fine di risparmiare risorse finanziarie e arginare la penetrazione politica, cancellò le Comunità Montane e varò le Unioni Montane. La sinistra si oppose fortemente, sostenendo che i risparmi sarebbero stati irrisori. Nell’anno 2014 il centrosinistra rispose, sempre con i medesimi motivi, svuotando di ruolo e finanziamenti l’Ente Provincia.
Anche qui si riscontrò che il risultato non valeva la riforma. Ancora non si ha una comune visione progettuale per definire in termini attuali il riordino del sistema degli enti locali nel suo insieme. Ma è pressante tenere presente che i piccoli Comuni di montagna sono una realtà strategica per il presidio del territorio e la vita di chi vi risiede attraverso i servizi essenziali.
Apprendiamo che la Regione Piemonte sta mettendo mano alle riforma delle Unione Montane. L’opera di sensibilizzazione al riguardo deve essere generale e costante da parte dei Comuni interessati, perché il problema non può essere affidato ai soliti tempi lunghi della politica. Nessun passo indietro, ma innovazione all’insegna dell’esperienza e degli obiettivi da perseguire.
Da parte nostra una semplice proposta progettuale per le Unioni Montane: dal punto di vista politico diventino un punto di riferimento per lo sviluppo del territorio; dal punto di vista amministrativo siano poste in condizione di occuparsi effettivamente dei servizi associati per i piccoli Comuni che singolarmente non riescono ad espletare."