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Cronaca | 08 marzo 2025, 07:18

Badante di 44 anni pronta a convolare a nozze con un cuneese di 84: espulsa e rimpatriata in Marocco

E' stata accompagnata alla frontiera dalla Polizia di Stato poiché irregolare sul territorio nazionale. Già sposata nel 2023, la donna era rimasta vedova dopo cinque mesi, tempo non sufficiente per ottenere il diritto a rimanere in Italia

Badante di 44 anni pronta a convolare a nozze con un cuneese di 84: espulsa e rimpatriata in Marocco

Particolare, ma non rara, la vicenda al centro di una recente attività della Polizia di Stato della Questura di Cuneo che, con personale dell’Ufficio Immigrazione, lo scorso 6 marzo ha accompagnato alla frontiera presso l’aeroporto di Milano-Malpensa, con destinazione Casablanca, una cittadina marocchina di 44 anni, irregolare sul territorio nazionale.

Particolare perché legata alla sfera strettamente privata. 

La donna allontanata dall'Italia aveva infatti ottenuto un permesso di soggiorno provvisorio a seguito del matrimonio contratto a maggio del 2023 con un uomo della provincia di Torino. Il permesso sarebbe stato convertito in una carta di soggiorno della durata di cinque anni dopo sei mesi dalla data del matrimonio. Dopo cinque, però, la cittadina marocchina era rimasta vedova, perdendo il diritto a rimanere in Italia.

Pur irregolare, si era trasferita a Cuneo, dove aveva iniziato a fare la badante per un pensionato cuneese di 84 anni, con il quale era pronta a risposarsi.  

Forse a seguito di alcune segnalazioni, il caso è stato preso in carico dalla Questura di Cuneo, che ha applicato la legge. 

Grazie al fatto che non erano ancora state fatte le pubblicazioni, condizione ostativa all'espulsione, il Questore Carmine Rocco Grassi, previo ordine del Prefetto a lasciare il Territorio Nazionale, ha disposto il trattenimento della donna e, dopo la convalida del provvedimento da parte del Giudice di Pace di Cuneo, ha emesso decreto di accompagnamento immediato alla frontiera, per il rimpatrio in Marocco.

Quello dei matrimoni tra anziano e badante, spesso molto più giovane, come in questo caso, con ben 40 anni di differenza, è un fenomeno molto diffuso. Si stima che ogni anno, in Italia, siano circa 3mila. Ad oggi, sono almeno 30mila quelli che già si sono celebrati. Con conseguenze immaginabili, tra battaglie legali con figli ed eredi e pesanti costi per l'INPS, costretta a versare alla vedova la pensione di reversibilità.

Proprio per arginare il fenomeno, nel 2011 era stata introdotta una “norma antibadanti”, con l’obiettivo di limitare l’importo delle pensioni di reversibilità tenendo conto, tra le altre cose, della differenza di età tra i coniugi e della durata del matrimonio stesso. 

Tuttavia, nel luglio 2016, la Corte Costituzionale l'ha dichiarata incostituzionale. Di conseguenza, a seguito di questa pronuncia, le riduzioni previste dalla norma antibadanti non sono più applicabili e i coniugi superstiti hanno diritto all’intero importo della pensione di reversibilità, indipendentemente dall’età al momento del matrimonio, dalla differenza di età tra i coniugi e dalla durata del matrimonio stesso.


 

Barbara Simonelli

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