Non si tratta solo di occuparsi delle persone internate in esecuzione di misure di sicurezza post detenzione e in regime di semilibertà, ma anche di chi lavora all'interno della struttura. È fondamentale avviare progetti di formazione lavoro e di reinserimento: senza prospettive, il rischio è che, una volta scontata la pena, le persone non abbiano opportunità di ricostruire una vita all’esterno". Con queste parole Emilio De Vitto, nuovo garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha delineato il senso della sua nomina.
Selezionato tra i candidati che avevano risposto al bando pubblicato a fine gennaio, De Vitto subentra a Paola Ferlauto, raccogliendo un’eredità importante e un percorso già avviato negli anni scorsi. "Spero di riuscire a portare parte del mio percorso lavorativo in questo incarico", ha dichiarato, ricordando il suo impegno con la Cooperativa Orso, in cui si è occupato di migranti e inclusione sociale. L'obiettivo è dare continuità a un cammino iniziato con i predecessori Sandro Prandi e Paola Ferlauto. "Il loro lavoro è stato prezioso e il mio obiettivo è proseguire su quella strada. Ne approfitto per ringraziare il sindaco Alberto Gatto e il consiglio comunale per la fiducia accordatami".
La Casa di Reclusione "Giuseppe Montalto" presenta alcune criticità. "Ci sono persone che, pur avendo terminato la pena, restano ancora in attesa di una destinazione. Bisogna capire il loro percorso e quali soluzioni si possano mettere in campo", ha sottolineato De Vitto. Un problema che si interseca con il futuro della struttura, per la quale è prevista una riorganizzazione nella prima parte del 2025, dopo i lavori e le difficoltà causate da emergenze sanitarie degli ultimi anni.
L’idea è di lavorare in sinergia con gli strumenti già attivi, come il tavolo del carcere di Cuneo, che coinvolge enti pubblici, realtà private e del Terzo settore (cooperative sociali, associazioni di volontariato) esperienza già svolta ad Alba negli anni precedenti attraverso l'esperienza del GOL Gruppo Operativo Locale. "Bisogna creare spazi di dialogo e progettazione condivisa, dove tutti gli attori coinvolti possano contribuire con soluzioni concrete e attività di sensibilizzazione e conoscenza della realtà penitenziaria. Solo con un confronto costante tra istituzioni e territorio possiamo garantire ai detenuti un percorso di reinserimento concreto e sostenibile. Sarà fondamentale in ogni fase del mio mandato la stretta collaborazione con l'Amministrazione, con il direttore della Casa di Reclusione "Giuseppe Montalto", Nicola Pangallo, la polizia penitenziaria e le varie realtà e associazioni che operano all'interno della casa di reclusione".