"E pensare che Bra nel 1884 era uno snodo di 4 linee ferroviarie e aveva uno dei più grandi depositi di locomotive d’Italia …"
Lo ha raccontato tracciando la storia del tratto Bra – Cavallermaggiore, chiuso al traffico passeggeri dal 2020, Pietro Ferrero, ex macchinista e consulente per il Comune di Bra alla viabilità su rotaia.
L’incontro “Riapriamo il Futuro” organizzato dai comuni di Bra e Cavallermaggiore, svoltosi stamane, sabato 8 marzo, nei locali del Movicentro braidese, ha messo in evidenza la necessità, l’utilità e i benefici che si otterrebbero dal ripristino del breve tratto che unisce le due stazioni, come ulteriore tassello dei collegamenti interni alla provincia di Cuneo e fra le sette Sorelle.
Il dibattito, moderato dall’assessora alla Mobilità Sostenibile e ai Trasporti del Comune di Bra Francesca Amato, è stato l’occasione per fare il punto della situazione e dare qualche speranza ai tanti pendolari privati di un servizio che può dare ancora il suo contributo al miglioramento dei collegamenti del territorio.
Presenti i dirigenti dei Licei di Bra e dell’Istituto “V.Mucci”, il presidente dell’Agenzia della Mobilità Piemontese Daniele Demaria, alcuni rappresentanti di due comitati di pendolari, i sindaci di Bra e Cavallermaggiore Gianni Fogliato e Davide Sannazzaro, molti consiglieri e amministratori pubblici, fra cui Gigi Garassino per la città di Alba, il dibattito ha visto anche gli interventi del consigliere regionale Mauro Calderoni e del consigliere provinciale e sindaco di Guarene Simone Manzone.
Francesca Amato ha sottolineato come il ripristino della linea sia interesse non solo per il trasporto scolastico e il collegamento con il polo ospedaliero di Verduno, ma anche per le tante aziende della zona di Bra e Alba:
“Oggi i bus coprono solo i giorni feriali con 13 corse, mentre prima erano oltre 30” ha evidenziato “e ci sono tanti soggetti che beneficerebbero del trasporto ferroviario. Inoltre si diminuirebbe la congestione stradale su alcune zone già in difficoltà, come via Piumati qui a Bra”.
Davide Sannazzaro ha posto l’accento anche sulla questione ambientale: “La riattivazione di questo collegamento sarebbe importante per chi deve raggiungere Bra dalle altre città della provincia e da Torino e Savona. La dichiarazione recente del governatore Alberto Cirio dà un futuro a questa linea e credo che il cambiamento climatico e la qualità dell’aria ci impongono delle riflessioni serie. Non mi fossilizzerei sulle modalità, l’obiettivo ora è la riapertura”.
Il sindaco di Bra Gianni Fogliato ha ringraziato i dirigenti scolastici presenti e ricordato il recente incontro mattutino con gli abitanti della frazione Madonna del Pilone, indubbiamente fra i più penalizzati dal servizio interrotto. "La riattivazione agevolerebbe tanti studenti ad arrivare sul nostro territorio anche a fronte dei recenti forti investimenti in edilizia scolastica".
Il consigliere regionale Mauro Calderoni ha dichiarato: “In questi ultimi 5 anni non si sono fatti passi avanti sulla mobilità della nostra provincia. Dobbiamo ragionare come se le sette Sorelle fossero tutte degli snodi del trasporto pubblico e si deve accelerare sulle proposte, partendo dalle indicazioni dal basso, da chi ogni giorno si muove”.
Simone Manzone, in rappresentanza della Provincia, ha raccontato un recente rilievo fatto nel suo Comune: “Oggi 70 auto su 100 viaggiano con un solo passeggero a bordo. È inutile nascondere che abbiamo un problema di mobilità e si devono mettere in pista soluzioni in fretta”.
Il rappresentante dell’Agenzia della Mobilità piemontese Daniele Demaria ha rimarcato: “Non abbiamo autonomia di attivazione servizi, ma possiamo incidere sulle risorse e soprattutto fare programmazione. Stiamo riuscendo a sbloccare risorse per il bacino sud Piemonte e puntiamo molto sul fatto che è il servizio a creare la domanda”.
Per il comitato pendolari Co.M.I.S è intervenuto Fulvio Bellora, indicando lacune, priorità e suggerimenti per migliorare il servizio ferroviario locale, così come ha ribadito Joel Antonio Fusà per un secondo comitato pendolari del territorio. Non erano presenti rappresentanti di RFI e Trenitalia.