Un "bollettino di guerra". Dalla metà del 2024 fino agli ultimi recentissimi episodi, sono decine i furti di trattori avvenuti in ogni angolo della provincia. Si è salvato, fino ad ora, solo il Saluzzese.
Due casi nella zona di Alba, tre nel Braidese, due nel Cebano, due nel Cuneese, uno a Bene Vagienna, due a Trinità. Altri nel Saviglianese, dove un furto è avvenuto in pieno giorno, con il trattore in uso per il pompaggio dell'acqua, non sotto sorveglianza. A Mondovì, un furto è stato sventato dai carabinieri dopo un inseguimento, quando già il ladro era sul punto di caricare il mezzo su una bisarca.
Insomma, i casi sono così numerosi e diffusi e avvenuti in un lasso di tempo talmente breve, che Coldiretti, su sollecitazione dei propri associati, ha redatto un documento consegnato al Prefetto, per evidenziare quanto la situazione stia destando allarme.
"Le modalità con cui stanno avvenendo questi furti - evidenzia il direttore di Coldiretti Cuneo Francesco Goffredo - fa pensare che dietro ci sia un'unica regia. Sappiamo che i carabinieri sono impegnati nelle indagini, ma abbiamo voluto interessare anche il Prefetto, che si è dimostrato molto attento alla problematica, tanto che sarà tra i punti all'ordine del giorno nel prossimo tavolo sulla sicurezza e l'ordine pubblico".
Questi furti, in una provincia a vocazione agricola, comportano anche danni economici importanti per le aziende agricole. I trattori possono infatti costare da una decina di migliaia di euro fino a diverse centinaia, in base alle dimensioni, alle prestazioni e all'impiego.
"I nostri associati ci stanno chiedendo di essere un tramite con le istituzioni e gli inquirenti. A loro noi stiamo consigliando di installare un secondo localizzatore satellitare, perché uno non basta più", spiega ancora Goffredo.
Il direttore di Coldiretti chiarisce infatti come il GPS inserito nella scocca dei trattori non sia sufficiente a scongiurare i furti e tantomeno a localizzare i mezzi. "Credevamo di poter stare tranquilli, con questi sistemi. Invece, abbiamo visto che in alcuni casi i ladri hanno tagliato la parte della carrozzeria con all'interno il sistema, impedendo di geolocalizzare il mezzo. Lo sappiamo perché la scocca è stata trovata a terra, nei campi. Vale quindi la pena nasconderne un secondo, di quelli piccoli, all'interno del mezzo, in posti sempre diversi".
Goffredo evidenzia un ultimo aspetto. "Abbiamo associati che lasciano i trattori con le chiavi inserite, un'abitudine legata al fatto che si sapeva chi erano i propri vicini e che il contesto in cui si viveva era tranquillo. Oggi le cose sono notevolmente cambiate, anche in questa provincia. Le isole felici, purtroppo, non esistono più".