A seguire il comunicato diffuso dal gruppo di centrosinistra a seguito del Consiglio provinciale tenuto nel pomeriggio di ieri 6 marzo. Qui il nostro servizio.
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Dopo mesi di incontri, discussioni e tentativi di mediazione andati a vuoto, la realtà è ormai evidente: il presidente Luca Robaldo ha fatto la sua scelta politica, voltando le spalle a chi lo ha sostenuto per allearsi con le forze di centrodestra.
La sua decisione di piegarsi agli equilibri di centrodestra, tradendo l’impegno preso con il centrosinistra che lo ha portato alla guida della Provincia, certifica il ribaltamento degli equilibri con cui è stato eletto e rappresenta un vero e proprio strappo politico.
L’assetto su cui si era basata l’Amministrazione provinciale negli ultimi anni, fondato su un’ampia convergenza, viene sacrificato in nome di un nuovo schema di potere, mortificando la coerenza e il rispetto degli accordi.
Dopo mesi di ambiguità, è chiaro che il presidente ha scelto di scaricare chi lo ha portato alla guida dell’ente per cercare accordi con chi gli era apertamente ostile. Di fronte a questa situazione, il nostro gruppo non può restare in silenzio: continueremo a lavorare nell’interesse dell’ente e del territorio, ma non possiamo più riconoscerci in un presidente che ha rinnegato il percorso per cui era stato eletto.
D’altronde è emerso anche ieri che abbiamo un concetto di collaborazione diverso e incompatibile: abbiamo dato la disponibilità a elaborare linee programmatiche comuni, come richiesto da Robaldo, ma dopo qualche minuto abbiamo appreso dai giornali del documento elaborato in solitudine da Polo Civico.
Insomma ci hanno chiesto collaborazione, ma intendevano che dovevamo solo aderire e adeguarci ai loro programmi. Ma poi si è mai vista un’istituzione che proceda in modo cerchiobottista con più linee programmatiche inconciliabili tra loro?
Per questo motivo abbiamo ritirato la nostra proposta di ordine del giorno e continueremo a lavorare con serietà per il territorio, la comunità provinciale e la funzionalità dell’ente, mantenendo la schiena dritta e la credibilità politica che lui ha scelto di calpestare.
La Nostra Provincia