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Economia | 06 marzo 2025, 19:00

Dazi Usa, oltre all'agroalimentare in Granda rischia anche l'industria metalmeccanica

Magno Garro vicepresidente Confapi Cuneo: “Se arriveranno a una tariffa del 25% sarà un cambio di passo totale, quali saranno gli effetti reali non possiamo ancora prevederlo”

Dazi Usa, oltre all'agroalimentare in Granda rischia anche l'industria metalmeccanica

Arriva dall'America una nuova minaccia ai mercati italiani: la “guerra dei dazi” annunciata da Trump.

L'economia italiana, e a cascata piemontese e cuneese, negli ultimi anni ha risentito dell'incertezza del quadro geopolitico internazionale. I conflitti in Ucraina e in Medio Oriente hanno segnato la tenuta dei mercati e l'andamento delle esportazioni.

Anche la Granda, storicamente seconda provincia in Piemonte per le esportazioni, ha avvertito una contrazione e ora dovrà assorbire anche questo “colpo”.

Una decisione, quella del presidente USA, che avrà ricadute sul settore agroalimentare, trainante per il Cuneese, ma immediatamente seguito anche da quello dell'industria metalmeccanica. In provincia di Cuneo Confapi è l’associazione di categoria datoriale che interessa oltre 7000 lavoratori con 16 unioni di categoria che coprono tutti i settori economici e produttivi. Tra queste Unionmeccanica che rappresenta le piccole e medie imprese industriali e manifatturiere del settore metalmeccanico, distribuite su tutto il territorio provinciale. A loro la considerazione delle possibili ricadute.

Se i dazi annunciati dall’amministrazione Trump arriveranno ad una tariffa del 25%, avranno sicuramente ripercussioni significative su molti settori già messi a dura prova dall’instabilità geopolitica e dall’inflazione - commenta Magno Garro, vicepresidente Confapi Cuneo -. Non dobbiamo dimenticare che la nostra regione  e la nostra provincia sono note per la presenza di un tessuto industriale metalmeccanico di eccellenza e fanno parte di catene di fornitura globali, soprattutto per il settore automobilistico e dell’ingegneria. Per questa ragione, purtroppo, tutta l'Italia ma soprattutto i territori fortemente industrializzati come il nostro, avranno forti ripercussioni per via di queste scelte politiche. 
Insomma, sarà comunque un cambio di passo totale e quali saranno gli effetti reali non possiamo ancora prevederlo. Sicuramente la tenacia, la creatività, la determinazione e il talento delle nostre imprese si vedranno anche in questa situazione”.

Il presidente degli Stati Uniti nel suo discorso ieri al Congresso ha ribadito quanto già detto in altre occasioni in merito alla sua discussa politica commerciale: "Per decenni altri Paesi hanno usato dazi contro di noi, adesso tocca a noi usarli. Saranno reciproci, tasseremo chi ci tassa", ha attaccato. Dal 2 aprile i dazi sulle esportazioni verso gli Usa verranno introdotti per l'Unione Europea (Trump considera dazi pure l'Iva che l'Ue applica al suo interno) e quindi per l'Italia, ma nel mirino rientrano anche Cina, Brasile e India. Sospesi, infine, per un mese quelli sulle auto inizialmente compresi nel pacchetto di misure che hanno come destinatari Messico e Canada.

Sara Aschero

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