Facile cedere alla nostalgia, crogiolandosi nel ricordo di un tempo che è stato e che ora non c’è più. Ci si perde a recuperare nella memoria quel Carlevè ed Bra degli anni ‘80 e ‘90, fatto di sfilate e di carri allegorici che quando li riguardi in foto il cuore comincia a battere più forte.
Chissà, magari tornerà e, mentre lo aspettiamo, vi offriamo queste nuove pagine del Carnevale braidese scritte dai Salesiani Martedì grasso 4 marzo con l’iniziativa denominata Carnevaland.
Un evento fatto di sfilate, costumi, maschere, coriandoli, intrattenimento a creare un momento di socialità condivisa e dove non sono mancate le emozioni. Già, le emozioni, quelle, non c’è niente che riesca a fermarle. Il Carnevale, pur senza carri non ha cessato di svolgere la sua funzione peculiare: far incontrare le persone, creare amicizie e cementare conoscenze.
Piccoli e grandi hanno colorato i giardini di piazza Roma, portando allegria e spensieratezza fuori dalle mura dell’oratorio, grazie all’instancabile attività degli animatori salesiani e all’attenzione dell’amministrazione comunale.
Una curiosità. Sotto la maschera del clown si nascondeva un personaggio a sorpresa: don Livio Sola, che ha preso parte all’iniziativa con la carica di simpatia che lo contraddistingue, insieme a don Riccardo Frigerio e don Pierluigi Cerutti.
La festa, andata avanti per tutto il pomeriggio, ora lascia il posto alla Quaresima.